Consiglio dei Ministri 2 febbraio: scuole, DaD, green pass e tutte le novità

DaD, Green Pass e zone rosse: tutte le novità dal CdM (2 febbraio)

Tutte le decisioni del Consiglio dei Ministri di oggi, mercoledì 2 febbraio: meno DaD e meno limitazioni per i vaccinati, ma le zone rosse rimangono.
DaD, Green Pass e zone rosse: tutte le novità dal CdM (2 febbraio)
Tutte le decisioni del Consiglio dei Ministri di oggi, mercoledì 2 febbraio: meno DaD e meno limitazioni per i vaccinati, ma le zone rosse rimangono.

Il Consiglio dei Ministri odierno ha sostanzialmente confermato le decisioni di cui si ipotizzava alla vigilia dell’incontro: con un voto pressoché unanime (al netto dell’uscita dal CdM della Lega, che non ha condiviso le scelte portate avanti in ambito scolastico), il Governo Draghi si appresta quindi a modificare in modo chiaro le regole per le prossime settimane. Il principio di base è una distinzione più netta tra vaccinati e non vaccinati, poiché le restrizioni varranno soprattutto per questi ultimi mentre chi ha completato il ciclo vaccinale potrà godere di maggiori libertà.

Gli ultimi dati provenienti dal Regno Unito sono chiari a proposito di copertura vaccinale: a distanza di 4-6 mesi dalla dose booster, la copertura rispetto alla variante Omicron è del 50% circa il contagio e dell’80% in relazione alla possibilità di ricovero. In attesa di dati ulteriori, la sospensione del Green Pass – con annullamento della sua scadenza – è un modo per congelare la situazione e arrivare a fine anno quando si potranno fare valutazioni ulteriori sulla possibilità della quarta dose.

Le decisioni del Consiglio dei Ministri

In attesa della conferenza stampa con cui il Governo espliciterà i dettagli delle scelte apportate, queste sono le decisioni principali intraprese:

  • la DaD non scatterà più per i minori vaccinati, poiché per questi ultimi scatterà semplicemente una fase di autosorveglianza; i non vaccinati, invece, dovranno andare in DaD in caso di contatto ravvicinato;
  • le classi andranno in DaD soltanto in caso di focolai più corposi, con almeno 5 positività contemporanee nel nucleo classe: questo ridurrà fortemente il numero delle classi chiuse e aumenterà di molto il numero dei bambini in presenza;
  • l’aumento delle positività che mandano in quarantena la classe parifica il trattamento della scuola primaria rispetto alle scuole elementari;
  • non scompaiono i codici cromatici per distinguere le regole nelle varie zone, ma in caso di zona rossa scompaiono le limitazioni per i vaccinati;

Le decisioni tracciano chiaramente una linea politica che, dati alla mano, intende trattare differentemente vaccinati e non vaccinati. Alla luce di questa direttrice, il Green Pass diventa ancora di più centrale e la sua sopravvivenza anche alla caduta dello stato di emergenza sembra pertanto garantita. Bisognerà infatti arrivare a fine anno, quando si capiranno la copertura residua e le future politiche di cura e vaccinazione.

Il fatto che la Lega si sia dissociata rispetto alle decisioni del Governo va dunque letto specificatamente alla luce della natura politica di questa scelta, nella quale il Green Pass diventa al tempo stesso sia un modo per aprire l’Italia (come spiegato da Mario Draghi), sia per distinguere tra vaccinati e non (come contestato da Matteo Salvini).

In aggiornamento

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Pubblicato il
2 feb 2022
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