Le visioni di Ray Kurzweil, ribadite appena un paio di giorni fa, potrebbero presto trasformarsi in realtà. DARPA, l’organizzazione finanziata dal Pentagono per la ricerca a scopo militare, ha deciso di investire e puntare con decisione alla realizzazione di un cervello artificiale in grado di competere e superare quello umano. Per riuscirci ha deciso di invitare tutti gli scienziati statunitensi a fornire il proprio contributo.
“Confrontato coi sistemi biologici, le attuali macchine intelligenti sono meno efficienti di un fattore variabile tra un milione e un miliardo di volte”, spiega DARPA: un valore inaccettabile, poiché inadatto a sviluppare tutti quei gingilli dotati di AI che i militari sono ansiosi di possedere.
Per il momento a disposizione ci sono appena 3 milioni di dollari da spendere entro il 2009: ma l’agenzia governativa è pronta a rilanciare , visto che per sviluppare il suo Systems of Neuromorphic Adaptive Plastic Scalable Electronics (SyNAPSE) ha già convocato un convegno per il prossimo 4 marzo in Virginia.
Le intenzioni di DARPA sono chiare: i ricercatori del governo sperano di “sensibilizzare” la comunità scientifica sugli obiettivi di SyNAPSE, di illustrare come l’agenzia intenda procedere e di invogliare gli studiosi di tutto il paese e di ogni branca scientifica a fornire il proprio contributo. Magari con la promessa di un consistente finanziamento delle loro ricerche.
“La chiave per raggiungere il successo nel programma SyNAPSE è un approccio multidisciplinare senza precedenti, che sia in grado di generare un deciso sviluppo tecnologico in molte aree”, si legge sul sito del convegno. Le aree coinvolte sono essenzialmente quattro: hardware, architettura, simulazione ed ambiente .
Per quanto attiene l’hardware, DARPA pensa a circuiti elettronici modellati secondo lo schema del cervello umano : un principio innovativo, che si scontra con l’attuale limitata conoscenza del cervello dell’ homo sapiens , e che dunque occorrerà approfondire. L’area architettura comporterà invece la fusione dei nuovi circuiti in una macrostruttura funzionale , paragonabile concettualmente al cervello completo.
Per tentare di progettare organicamente una struttura funzionale, tuttavia, occorrerà sviluppare tecniche di simulazione adatte a replicare il funzionamento dei neuro-circuiti, in grado cioè di prevedere quali saranno i comportamenti del prodotto finito prima che venga costruito. Ambiente, infine, designa la fase finale ma non meno fondamentale del processo: tutte le procedure di test , verifica ed evoluzione delle capacità del cervello artificiale dovranno essere previste e approntate per quantificarne i progressi.
Se queste quattro aree di specializzazione saranno affidate a scienziati capaci, se tutti i gruppi che collaboreranno al progetto saranno in grado di garantire adeguati sviluppi teorici e pratici entro le tappe stabilite di concerto dai ricercatori stessi, allora l’ umanità aumentata di Kurzweil o persino quella totalmente artificiale di Asimov potranno trasformarsi in realtà prima del previsto.
Luca Annunziata