Washington (USA) – E ‘ presto per dichiarare certezze, ma gli orientamenti del tribunale che sta valutando il caso DeCSS-DVD sembrano indicare con decisione che, quando arriverà la sentenza, l’industria di Hollywood piangerà lacrime amare.
Il procedimento è stato voluto dall’industria del cinema, raccolta nella MPAA , che ha portato in tribunale il sito “hacker” 2600.com per aver pubblicato il codice del DeCSS e numerosi link a risorse web che avevano messo a disposizione il programma. Come noto, DeCSS è un codicillo che facilita le operazioni di duplicazione dei contenuti dei DVD anche se, in origine, era stato pensato da un giovane scandinavo, come strumento per vedere i DVD su sistemi Linux.
A quanto pare, il giudice distrettuale che presiede il caso, Lewis Kaplan, sembra intenzionato a considerare la scrittura di un codice software e la sua pubblicazione alla stregua di qualsiasi altra opera di ingegno. E come tale, Kaplan l’ha detto tra le righe parlando del processo, cadrebbe a pieno titolo nelle protezioni costituzionali previste dal Primo Emendamento.
Gli osservatori danno come “estremamente possibile”, dunque, che Kaplan formuli una sentenza che protegga il DeCSS dalla furia dell’industria di Hollywood che attribuisce a questo programma un’importanza forse spropositata, considerandolo un “grimaldello” che consentirebbe ai pirati di tutto il mondo di copiare illecitamente i contenuti dei DVD. Riproduzione che, comunque, può essere effettuata in parecchi modi da “smanettoni” esperti, anche a prescindere da DeCSS.
La decisione finale del giudice potrebbe arrivare già prima della fine di agosto. E quando arriverà si può star certi che non passerà inosservata. Un’occasione di libertà?