Roma – 321 Studios si arrende. La softwarehouse statunitense che aveva osato creare un programma capace di consentire la copia personale dei DVD, copia consentita dalla legislazione americana, ha chiuso sotto la pressione delle cause giudiziarie intentante dalle major dell’intrattenimento.
Sulla home page dell’azienda si può leggere uno sconsolato comunicato che annuncia la drastica decisione , divenuta, a quanto pare, inevitabile per le ingenti spese legali sostenute per difendersi dall’industria, in particolare da quella del cinema. “321 Studios è spiacente di informare – si legge nella nota – di aver cessato le operazioni di vendita, supporto e promozione dei propri prodotti”.
Nato da una denuncia di Macrovision a cui poi si sono aggiunti gli attacchi legali degli studios di Hollywood, il “caso 321 Studios” era probabilmente destinato a finire così fin dalla clamorosa sentenza dello scorso febbraio , quando una prima sentenza stabilì che la vendita di un software come quello prodotto dall’azienda, il celeberrimo DVDXCOPY, non era legale. La tesi, sostenuta dall’industria e avallata dai magistrati, era che tale programma viola il Digital Millennium Copyright Act (DMCA).
Il DMCA vieta espressamente la realizzazione di programmi che possano bypassare i controlli antipirateria posti dalle major sui DVD, come il CSS (Content Scrambling System), anche se questi software sono utilizzati legalmente e sono commercializzati allo scopo, legale, di effettuare una copia personale di quanto acquistato in negozio.
“Nonostante gli sforzi per rimanere in attività – si legge sulla home page dell’azienda – le ingiunzioni contro 321 Studios di tre tribunali federali all’inizio dell’anno hanno fatto sì che non si possa più procedere nell’attività commerciale”.
Nessuna sorpresa, va detto, per la scelta di chiudere. Nelle scorse settimane (vedi: DMCA 1 – Fair Use 0 ) il CEO dell’azienda aveva confessato lo stato di prostrazione a cui 321 Studios era giunta dopoché nel mirino era finito anche GAMESXCOPY, software per la copia personale di videogiochi denunciato dai colossi del settore Electronic Arts e Vivendi Universal.
La chiusura di baracca e burattini rappresenta senza dubbio una delle più importanti vittorie per le major nella guerra ormai quinquennale che le oppone ai produttori di tecnologia e agli utenti della stessa. Inoltre costituisce anche una conferma importante per il DMCA, una legge fin qui inutilmente contestata da centinaia di accademici ed esperti, da alcune aziende e persino da, invero pochi, politici statunitensi. Normativa in gran parte recepita pedissequamente dall’Europa con la EUCD (European Union Copyright Directive) già ratificata in Italia.
Roma – Non sono un esperto di diritto e ringrazio Punto Informatico se vorrà pubblicare comunque queste mie due righe sulla questione 321 Studios che so essere oggi in sommario. La faccenda è infatti vitale al punto che non può essere delegata ai soli avvocati come se al centro vi fosse soltanto una questione normativa.
La scelta di chiudere per 321 Studios è certo inevitabile: sentire sul collo il fiato di legulei molto ben prezzolati non fa piacere a nessuno, figuriamoci ad un’azienda che nonostante i molti clienti non ha mai avuto a disposizione un fatturato miliardario. Ma, mentre si riflette sullo shutdown di una brillante softwarehouse, è bene non perdere di vista cosa c’è in gioco, cosa si rischia di perdere e cosa già si è perso .
Il software più inviso all’industria tra i prodotti di quel manipolo di programmatori consentiva, come molti sanno, di copiare DVD . Questa locuzione, copiare DVD , è da sempre un’ossessione per le major, è entrata nelle normative contro la pirateria, è additata come causa di tutti i mali di una floridissima industria. Persino uno come me, che a casa non ha neppure il lettore DVD, si sente ormai vagamente in colpa persino a pensare di copiare un DVD. Eppure è un’opzione prevista dalla legge.
Essì. La legge italiana, così come quella americana, non ha ancora abolito il concetto di copia personale . Il senso di questa eccezione al divieto di masterizzare si deve alla possibilità, per chi acquista, di provvedere alla migliore conservazione di quanto acquistato, ossia di poter disporre dell’opera anche in caso di rottura del supporto.
Non deve essere capitato a molti ma può effettivamente succedere che un CD musicale, o un DVD, si rompa, o si graffi in modo da risultare inutilizzabile. In quel caso, con il disco originale in mano, qualche ingenuotto potrebbe arrivare a chiedere la sostituzione con una copia identica al produttore, magari pagando, chessò, le spese per il supporto. Provate a mandarlo alla casa distributrice o a portarlo al negozio. Se non vi sputano in un occhio è solo perché sperano che ricompriate il disco a prezzo pieno.
Ordunque, che faceva di così terribile il software di 321 Studios? Consentiva a chiunque di prendere il proprio DVD e duplicarlo. In fondo un DVD è un investimento, molti titoli costano un occhio della testa ed è certo saggio prevenire eventuali sempre possibili incidenti al supporto. Ma ciò, anche se legale, non è concesso .
Sul principio di copia personale infatti prevale quello imposto dalle major, secondo cui i lucchetti digitali non possono essere scardinati . Il principio che passa, dunque, è quello secondo cui è possibile e giusto privare di diritti chi spende per comprare un prodotto del genere, in nome della sicurezza anti-pirateria. Preservare il mercato e i proventi delle molte major è dunque più importante che tutelare il diritto del singolo. Quest’ultimo, come un novello dr.Jekyll, può infatti trasformarsi nel mr.Hyde della criminalità, mutando in un efferato criminale .
Quello che c’è davanti a tutti noi, dunque, non è una legge, è una bilancia. Da una parte loro , dall’altra i consumatori. Il caso di 321 Studios ha fatto vedere quale piatto sia oggi il più pesante . Perché questo cambi ci sarà bisogno ancora di qualche anno: ci vuole tempo per consentire alla rete di contribuire allo sviluppo di una nuova consapevolezza nel consumatore. Se il domani potrà brillare l’oggi è immerso in una inquietante oscurità.
Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che il copyright europeo, esattamente come sta avvenendo sul fronte brevetti , è plasmato dai nostri legislatori in modo pressoché identico al modello che ci viene dagli Stati Uniti allora nessuno può sentirsi al sicuro : queste normative repressive, frutto di corporazioni che tutto vogliono meno che cavalcare la rivoluzione digitale, sono già qui e da subito, da ieri, hanno iniziato a condizionare il nostro modo di vivere e le nostre libertà di scelta.
dello stesso autore:
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No, eh!
Cioè, mi state dicendo che adesso che passa la normativa sull'accessibilità chi lavora sul web dovrà far parte di questo "fantomatico ordine professionale" che garantirebbe l'accessibilità, e chi non ne fa parte resta fuori?O forse capisco male io? Chiedo lumi, purtroppo non parlo bene il legalese...AnonimoRe: No, eh!
- Scritto da: Anonimo> Cioè, mi state dicendo che adesso che> passa la normativa sull'accessibilità> chi lavora sul web dovrà far parte di> questo "fantomatico ordine professionale"> che garantirebbe l'accessibilità, e> chi non ne fa parte resta fuori?> > O forse capisco male io? Chiedo lumi,> purtroppo non parlo bene il legalese...Non sono un'avvocato, ma temo proprio che sia come dici tu... Resta poi da vedere quali "requisiti" bisogna avere per iscriversi a sto cazzo di albo... O peggio, quali "esami" sostenere...TADTADsince1995Re: No, eh!
- Scritto da: TADsince1995> Non sono un'avvocato, ma temo proprio che> sia come dici tu... Resta poi da vedere> quali "requisiti" bisogna avere per> iscriversi a sto cazzo di albo... O peggio,> quali "esami" sostenere...La mafia delle associazioni di categoria anche sul web? :'(Vi prego ditemi che non è vero :'( :'( :'(Sob grazie cmq...AnonimoRe: No, eh!
- Scritto da: Anonimo> La mafia delle associazioni di categoria> anche sul web? :'(> > Vi prego ditemi che non è vero :'(> :'( :'(> Non è vero :)Chi scrive (vedi archivi di punto informatico) è sempre stato contro gli albi e lo sarà sempre :)In questo caso si confonde un elenco di aziende con un albo.... Perchè questo fa scandalo ed invece è stato accettato per il rilascio della firma digitale? :-)rscanoRe: No, eh!
- Scritto da: TADsince1995> Non sono un'avvocato, ma temo proprio che> sia come dici tu... Resta poi da vedere> quali "requisiti" bisogna avere per> iscriversi a sto cazzo di albo... O peggio,> quali "esami" sostenere...Non è un albo, non vi sono esami: è un elenco come quello di chi rilascia la firma digitale, con dei requisiti di tipo tecnico, tutto qua.E soprattutto, ripeto, si tratta di realtà aziendali che dovranno valutare l'accessibilità dei siti web "privati", ossia gli unici che richiedono il bollino a norma della legge 04/2004 (art. 6 comma 2).Quindi questa grande paura dove sta? Se si forniscono servizi alla P.A. non è richiesto il bollino...rscanoRe: No, eh!
- Scritto da: rscano> E soprattutto, ripeto, si tratta di> realtà aziendali che dovranno> valutare l'accessibilità dei siti web> "privati", ossia gli unici che richiedono il> bollino a norma della legge 04/2004 (art. 6> comma 2).> Quindi questa grande paura dove sta? Se si> forniscono servizi alla P.A. non è> richiesto il bollino...Quanto costerebbe, indicativamente, richiedere un bollino? Sarebbe gratis?Chi valuta la competenza delle aziende in questione, un politico?Il bollino che durata ha? Come sappiamo tutti un sito web può cambiare completamente da un giorno all'altro, chi sorveglia il sito "bollinato" affinché continui a meritarsi il bollino?Kevin QuarticcioloAggessibbilidy Mennagger - Vituperion Srl . OstiaAnonimoRe: No, eh!
- Scritto da: Anonimo> Cioè, mi state dicendo che adesso che> passa la normativa sull'accessibilità> chi lavora sul web dovrà far parte di> questo "fantomatico ordine professionale"> che garantirebbe l'accessibilità, e> chi non ne fa parte resta fuori?> > O forse capisco male io? Chiedo lumi,> purtroppo non parlo bene il legalese...No, è il sig. Calvo che vede complotti dove non ce ne sono :)rscanoRe: No, eh!
Tre semplici domande:1. Per entrare nell'elenco si sostiene un esame, magari a pagamento?2. E' necessario pagare, magare tutti gli anni per restare nell'elenco?3. Quelli che stanno nell'elenco, hanno maggior possibilità di lavorare?Se la risposta alla tre domande è sì, allora ha ragione il signorCalvo, se è no allora ha ragione il signor rscanoIngenuo 2001- Scritto da: rscano> > - Scritto da: Anonimo> > Cioè, mi state dicendo che> adesso che> > passa la normativa> sull'accessibilità> > chi lavora sul web dovrà far> parte di> > questo "fantomatico ordine> professionale"> > che garantirebbe> l'accessibilità, e> > chi non ne fa parte resta fuori?> > > > O forse capisco male io? Chiedo lumi,> > purtroppo non parlo bene il legalese...> > No, è il sig. Calvo che vede> complotti dove non ce ne sono :)AnonimoRe: No, eh!
- Scritto da: Anonimo> Tre semplici domande:> > 1. Per entrare nell'elenco si sostiene un> esame, magari a pagamento?Non esiste elenco per persone fisiche, quindi non esiste un albo. L'elenco dei valutatori è un elenco dove le aziende dotate dei requisiti si iscrivono e svolgono l'attività di valutazione dei siti dei privati. Tanto per fare un esempio, se l'azienda X vuole iscriversi all'elenco dovrà dimostrare di avere non solo le competenze ma anche le strutture idonee per valutare un sito web. Forse il sig. Calvo non sa bene cosa sia un panel di valutazione e pensa che valutare i siti web sia solamente passare qualche pagina in modo random a Bobby o ad altro sistema di valutazione?> 2. E' necessario pagare, magare tutti gli> anni per restare nell'elenco?Non penso nemmeno che si paghi per entrare nell'elenco... tra l'altro queste modalità di mantenimento del requisito penso saranno esclusivamente di tipo "tecnico e professionale". Al momento non è ancora stato definito nulla quindi queste paure sono del tutto infondate.> 3. Quelli che stanno nell'elenco, hanno> maggior possibilità di lavorare?Per quale motivo? Sono aziende che probabilmente già forniscono servizi (ripeto che la gestione di un laboratorio di usabilità con panel di utenti non è cosa da tutti sia a livello di professionalità che a livello di costi) e nessuno vieterà a nessuno di poter fornire servizi alle P.A.. La legge parla chiaro all'art. 4 dove dice che nelle gare di fornitura si valuta l'offerta tecnica prima di quella economica e non si parla di valutazione rispetto ad iscrizioni ad elenchi.> Se la risposta alla tre domande è> sì, allora ha ragione il signor> Calvo, se è no allora ha ragione il> signor rscanoDi solito si dice: la ragione sta nel mezzo... ma in questo caso (viste anche le discussioni in materia a cui ha partecipato anche Calvo), questo intervento allusivo poteva proprio esser risparmiato.rscanoRe: No, eh!
Questa è una circolare dell'Unione Italiana Ciechi ed ha valenza interna. Proprio questa è scaturita a seguito di una precedente dove veniva dichiarato l'elenco come "ai sensi e per gli effetti della legge 04/2004".La legge, ripeto, e nemmeno il regolamento (che - a differenza di quanto dice Calvo non lo stanno scrivendo ma è già in fase di passaggio tra gli organi competenti, dopo l'approvazione del consiglio dei ministri) e nemmeno le regole tecniche che stiamo scrivendo dichiarano che per fornire servizi web alle P.A. bisogna essere iscritti ad un "elenco".All'elenco si iscrive esclusivamente la realtà aziendale (leggersi per bene il documento sulla valutazione dei siti web in pubbliaccesso.it) che ha dei requisiti tecnici tali da garantire la valutazione dei siti web non solo a livello "tecnico" ma anche a livello "umano" con un panel di utenti che testano il sito.Inoltre, ripeto ancora, questo tipo di valutazione non è prevista per le P.A. quindi, a questo punto, molto rumore per nulla? Voglia di protagonismo? Mah!rscanoRe: No, eh!
> All'elenco si iscrive esclusivamente la> realtà aziendale (leggersi per bene> il documento sulla valutazione dei siti web> in pubbliaccesso.it) che ha dei requisiti> tecnici tali da garantire la valutazione dei> siti web non solo a livello "tecnico" ma> anche a livello "umano" con un panel di> utenti che testano il sito.Quindi si iscrivono imprese per controllare imprese.Ergo...AnonimoRe: No, eh!
- Scritto da: Anonimo> Quindi si iscrivono imprese per controllare> imprese.> Ergo...Ergo cosa?E' la stessa cosa che avviene per le ISO: chi vuole il bollino lo richiede e viene valutato (ripeto, per le aziende). La legge prevede solo segnalazione di merito per i siti che si distinguono per l'accessibilità: ci saranno secondo te così tante aziende che andranno a spendere decine di milioni per avere un bollino che non porta benefici a carattere "fiscale" o di "agevolazioni"?rscanoRe: No, eh!
- Scritto da: rscano> All'elenco si iscrive esclusivamente la> realtà aziendale (leggersi per bene> il documento sulla valutazione dei siti web> in pubbliaccesso.it) che ha dei requisiti> tecnici tali da garantire la valutazione dei> siti web non solo a livello "tecnico" ma> anche a livello "umano" con un panel di> utenti che testano il sito.Non esiste un'azienda esperta di accessibilità, esistono solo suoi dipendenti o collaboratori che si intendono di accessibilità. Non stiamo parlando di "impianti a norma" e simili, ma di un qualcosa legato al singolo dipendente. Come si può dare ad una azienda questo riconoscimento quando questo è tutto merito di una singola persona?E se questa persona viene cacciata dopo l'ottenimento del bollino ed al suo posto prendono un ragazzino pagato 2 Euro con contratto irregolare (come fanno quasi tutte le aziende), il "riconoscimento" se lo porta via il dipendente o resta all'azienda?> Inoltre, ripeto ancora, questo tipo di> valutazione non è prevista per le> P.A. quindi, a questo punto, molto rumore> per nulla? Voglia di protagonismo? Mah!Stiamo solo cercando di capire come funziona questa cosa, perché non è molto limpida e non se ne capiscono i benefici per la comunità.AnonimoRe: No, eh!
- Scritto da: Anonimo> Sono comunque legati alle singole persone.> Perché l'azienda, in se' è una> scatola vuota. Non credo che il proprietario> si intenda di qualcosa, solitamente il> proprietario mette i soldi ma non capisce> nulla di cose tecniche, a parte quelle della> sua automobilona. :)Certamente: è legato alle persone ed alle tecnologie di valutazione. > Appunto, mi fai capire che il riconoscimento> è legato all'azienda. Dunque se> quell'uno (o 2, 3) dipendenti se ne vanno,> l'azienda resta comunque titolare del> marchio "distributore bollini".Se decadono i requisiti (persone competenti e tecnologie) allora l'azienda esce dall'elenco.> I costi per il cittadino sarebbero> indiretti: ovvero i siti bollinati> costerebbero di più, a pari> caratteristiche.Scusa ma qui non ti seguo: se voglio comprare qualcosa con il bollino so che vado incontro ad un costo superiore no? E poi, tra l'altro, mi pare diverso chiedere lo sviluppo di un sito web accessibile dal chiedere un sito web accessibile ed usabile "al fine di ottenere il bollino". E ripeto che tale bollino sarà appetibile preferibilmente da grandi aziende, che vogliono "vantarsi" di essere "belle e accessibili ed usabili". > O meglio: di quanto *erano* bravi in quel> momento, perché si fa presto a> sputtanare un sito.> Se il bollino venisse concesso solo dietro> pagamento, sarebbe una discriminante in base> al censo, e non all'accessibilità. Ma> questo ancora non l'ho capito, se si paga o> no, anche se mi sembra strano che delle> aziende lavorino gratis.Allora è discriminante anche l'accesso ai cinema, l'uso dell'eurostar al posto dell'intercity? Non gettiamola su queste cose per piacere dai, stiam seri. Il "bollino" sarà concesso previa presentazione di un'attestazione di superamento dei requisiti da parte di valutatore (azienda), punto.> Il mio timore è che, essendo il> Italia, alla fine si dovrà pagare una> bustarella all'azienda bollinatrice per> ottenere un bollino, con sito accessibile o> meno. Aziende indicate dal ministero poi,> dunque già si parte con forti> sospetti.Ricorda che esiste la possibilità di segnalare discrepanze sul bollino e a tal punto si apre un "contenzioso" sul rilascio dello stesso.... non vorrei essere un'azienda che viene pizzicata nel rilascio "facile" di bollini anche perchè sicuramente ci saranno le associazioni di disabili o chi attacca l'elenco che saranno pronti a fare denunce.> Lasciamo che si occupino dei processi di> Silvio, di leggi pro evasione, condoni, pro> ecomafia e salva ladri, non facciamogli> toccare argomenti che non conoscono,> rischiano solo di fare danni (Legge Urbani> docet).Qui non è Urbani, è Stanca e se vedi i nomi di chi sta scrivendo le regole tecniche, questi gruppi sono formati da tutte le tipologie di esperti, dal mondo MS al mondo Linux :)rscanoSarebbe anticostituzionale
Il pericolo c'è. Credo che il nuovo ordine professionale sarebbe comunque anticostituzionale e violerebbe l'art. 3 della Costituzione.AnonimoRe: Sarebbe anticostituzionale
- Scritto da: Anonimo>. Credo che il nuovo> ordine professionale sarebbe comunque> anticostituzionale e violerebbe l'art. 3> della Costituzione.Non diciamo fesserie. Gli altri 7578 ordini professionali italiani credi siano anticostituzionali?AnonimoRe: Sarebbe anticostituzionale
- Scritto da: Anonimo> Il pericolo c'è. Credo che il nuovo> ordine professionale sarebbe comunque> anticostituzionale e violerebbe l'art. 3> della Costituzione.Difatti non è un albo ma un elenco di valutatori che non sono persone fisiche (quindi individui di una "casta", come la chiama il sig. Calvo) ma realtà aziendali dotate di requisiti che garantiscano la valutazione dei siti web.Tra l'altro, apro e chiudo il discorso, la valutazione non avviene per la P.A. ma per i siti privati: il bollino viene rilasciato ai privati che lo richiedono, quindi a questo punto non ho ancora capito quale sia la paura del Calvo...rscanoRe: Sarebbe anticostituzionale
Che se non entri nell'albo non lavori... anche se ne hai le capacità, e qui entra in ballo il fatto che l'albo in realtà garantisce solo se stesso, cioè di incassare la tangente, pardon, la quota associativa...Ingenuo 2001- Scritto da: rscano> > - Scritto da: Anonimo> > Il pericolo c'è. Credo che il> nuovo> > ordine professionale sarebbe comunque> > anticostituzionale e violerebbe l'art. 3> > della Costituzione.> > Difatti non è un albo ma un elenco di> valutatori che non sono persone fisiche> (quindi individui di una "casta", come la> chiama il sig. Calvo) ma realtà> aziendali dotate di requisiti che> garantiscano la valutazione dei siti web.> > Tra l'altro, apro e chiudo il discorso, la> valutazione non avviene per la P.A. ma per i> siti privati: il bollino viene rilasciato ai> privati che lo richiedono, quindi a questo> punto non ho ancora capito quale sia la> paura del Calvo...AnonimoRe: Sarebbe anticostituzionale
- Scritto da: Anonimo> Che se non entri nell'albo non lavori...> anche se ne hai le capacità, e qui> entra in ballo il fatto che l'albo in> realtà garantisce solo se stesso,> cioè di incassare la tangente,> pardon, la quota associativa...Allora dimmi gentilmente, nei documenti normativi:- dove trovi scritto la parola "albo";- dove trovi scritto che per fornire servizi alle P.A. bisogna essere iscritti all'"albo";- dove trovi scritto che per essere valutatore (nel caso del singolo, per partecipare ai lavori di valutazione per un'azienda iscritta all'elenco valutatori) devi essere iscritto ad un "albo";- dove trovi scritto che le P.A. sono obbligate a richiedere il valutatore;- dove trovi scritto che il privato è obbligato ad usare il valutatore;> Ingenuo 2001Firmarsi Marco Calvo no eh? :-)rscanoRe: Sarebbe anticostituzionale
Se non sbaglio, in ossequio ad una qualche normativa europea non vengono più creati albi nuovi (per questo gli informatici sono stati incastrati dentro l'albo degli ingegneri)- Scritto da: Anonimo> Il pericolo c'è. Credo che il nuovo> ordine professionale sarebbe comunque> anticostituzionale e violerebbe l'art. 3> della Costituzione.VDMRe: Sarebbe anticostituzionale
- Scritto da: VDM> Se non sbaglio, in ossequio ad una qualche> normativa europea non vengono più> creati albi nuovi (per questo gli> informatici sono stati incastrati dentro> l'albo degli ingegneri)yes.rscanoRe: Sarebbe anticostituzionale
- Scritto da: VDM> Se non sbaglio, in ossequio ad una qualche> normativa europea non vengono più> creati albi nuovi (per questo gli> informatici sono stati incastrati dentro> l'albo degli ingegneri)Non è proprio cosi'.In ossequio a qualche pressione lobbistica, l'ordine degli informatici è stato creato con una divisione in sezioni all'interno di quello degli ingegneri.Gli informatici (dottori in scienze dell'informazione ed informatica), derubati della loro professione, sono parzialmente dentro in seguito a decisioni giudiziarie a seguito di ricorsi (vinti).La situazione e' comunque ancora in divenire.Saluti,Roberto.AnonimoRe: Sarebbe anticostituzionale
- Scritto da: Anonimo> Il pericolo c'è. Credo che il nuovo> ordine professionale sarebbe comunque> anticostituzionale e violerebbe l'art. 3> della Costituzione.E allora? La Costituzione ha un qualche valore effettivo? E' pieno di leggi incostituzionali. Se ne sbattono della Costituzione. Ci si detergono le terga quotidianamente. E' triste ma è così.Anonimouna mano davanti e una dietro...
Caro Paolo, capisco che tu ti dichiari "certo" che non sia questo il caso...Io invece temo proprio che come hanno colpevolmente imbrattato e abbruttito in modo disdicevole il nostro traballante sistema legislativo (dove se hai i soldi una scappatoia la trovi SEMPRE), più o meno colpevolmente contunueranno a favorire le categorie a loro più vicine, e cioè chi gode già di posizioni di favore e denaro, invece che il cittadino...Il quale appunto tanto più dovrà circolare con una mano davanti e l'altra dietro, per non trovarsi come l'operaio di Altan...Dopotutto, quando si istituisce un sistema clientelare, si tende a mantenerlo tale... non ci facciamo illusioni...AnonimoRe: una mano davanti e una dietro...
Il problema non è la risposta di Paolo ma è il "ragionamento" di Calvo che è errato, soprattutto dopo che ha avuto modo per giorni di dialogare in diverse liste sull'argomento.Forse c'era bisogno di sfogarsi di qualcosa, che ne so!rscanoE' ora di smetterla con albi e brevetti!
Ragazzi non se ne può più. Ogni giorno che passa ci sono nuove, drammatiche notizie su come pochi potenti vogliano chiudere tutto quello che è nato per essere libero.E la Microsoft che, GUARDACASO, dopo 20 anni a fare i suoi comodi, ora che Linux comincia davvero a fargli tremare la terra sotto i piedi, si sveglia e decide di "potenziare" la loro sezione brevetti...E Urbani che un giorno si sveglia e decide di fare una ridicola legge anti p2p.E tutta sta follia degli albi professionali che prevedono il pagamento del PIZZO per poter fare il proprio lavoro. Perchè di PIZZO si tratta! Non è altro! Adesso basta!!!!!!!Voglio essere libero di scegliere che lavoro voglio fare, quando voglio farlo e come voglio gestirlo, senza essere obbligato da nessuno a essere iscritto a un ridicolo elenco e pagare l'obolo... Siamo nel 2004!!! Non negli anni 40!!!!!Ma di questo passo in che merda di mondo vivranno i nostri figli!?!?!?!?! Ora se mio figlio decide che vuole fare il pizzaiolo deve iscriversi all'albo dei pizzaioli e magari sostenere un'esame su come preparare una quattro formaggi!??! MA STIAMO SCHERZANDO!?!?!?!?!?!?Scusate lo sfogo.TADTADsince1995Re: E' ora di smetterla con albi e breve
> Voglio essere libero di scegliere che lavoro> voglio fare, quando voglio farlo e come> voglio gestirlo, senza essere obbligato da> nessuno a essere iscritto a un ridicolo> elenco e pagare l'obolo... Siamo nel 2004!!!> Non negli anni 40!!!!!gli anni 40,direi qualche anno prima...era l'epoca in cui il fascismo resuscitò propio "le corporazioni delle arti" ,un'istituzione del tardo medioevo,attraverso cui era più facile avere un controllo sulla società...(se non avevi la tessera non lavoravi..)AnonimoRe: e il lavoro nero?
- Scritto da: TADsince1995> Voglio essere libero di scegliere che lavoro> voglio fare, quando voglio farlo e come> voglio gestirlo, senza essere obbligato da> nessuno a essere iscritto a un ridicolo> elenco e pagare l'obolo... Siamo nel 2004!!!> TAD> ma senza un ordine professionale qualunque informatico improvvisato potrebbe portarti via il cliente specialmente se sei agli inizi e devi contentarti di lavoretti sempliciAnonimoUn momento però...
Mi sono letto tutto il testo (che OO) della normativa, o almeno la parte che interessava.Nel testo c'è scritto che l'albo sarà dei valutatori , non di chi ci lavora, cioè di chi i siti accessibili li deve realizzareQuindi in pratica si continua a lavorare come prima, solo ci sarà qualche tizio iscritto all'albo che controllerà l'accessibilità per le pubbliche amministrazioni o dei privati che fanno richiesta di questo "logo".O almeno, così mi pare di aver capito leggendola.Se questi valutatori fanno il loro lavoro e basta, amen, tanto qui di albi professionali ormai sembra non se ne possa fare a meno (sono una vera piaga però)AnonimoRe: Un momento però...
- Scritto da: Akaal> Se questi valutatori fanno il loro lavoro e> basta, amen, tanto qui di albi professionali> ormai sembra non se ne possa fare a menoI valutatori pero' dovrebbero essere INDIPENDENTI, cioe' non poter lavorare, ne' collaborare, ne' fornire consulenza alle aziende che realizzano i siti web.Questo implica che la forma dell'albo professionale e' del tutto inadeguata: non puo' esistere una professione di questo tipo se non legata ad aziende che producono siti e quindi partecipano ai bandi.I valutatori dovrebbero essere personale qualificato della PA o personale qualificato delle associazioni no profit.AnonimoRe: Un momento però...
- Scritto da: Anonimo> I valutatori dovrebbero essere personale> qualificato della PA o personale qualificato> delle associazioni no profit.Per valutatori cosa intendi?rscanoRe: Un momento però...
- Scritto da: Akaal> Mi sono letto tutto il testo (che OO) della> normativa, o almeno la parte che> interessava.> > Nel testo c'è scritto che l'albo> sarà dei valutatori , non di> chi ci lavora, cioè di chi i siti> accessibili li deve realizzare> > Quindi in pratica si continua a lavorare> come prima, solo ci sarà qualche> tizio iscritto all'albo che> controllerà l'accessibilità> per le pubbliche amministrazioni o dei> privati che fanno richiesta di questo> "logo".> > O almeno, così mi pare di aver capito> leggendola.Si è proprio così, e a Calvo in una lista ho cercato di spiegarlo almeno 10 volte...> Se questi valutatori fanno il loro lavoro e> basta, amen, tanto qui di albi professionali> ormai sembra non se ne possa fare a meno> (sono una vera piaga però)Non ci saranno albi, anche perchè i valutatori non sono singole persone ma sono realtà aziendali... un po' come per il rilascio della firma digitale.rscanoRe: Un momento però...
- Scritto da: rscano> Non ci saranno albi, anche perchè i> valutatori non sono singole persone ma sono> realtà aziendali... un po' come per> il rilascio della firma digitale.Alcune domande.Ma sono aziende che si occupano solo di accessibilità oppure normali provider/webagency che all'interno hanno uno o due dipendenti che si intendono di accessibilità?E se questi dipendenti che se ne intendono vengono cacciati (cosa normale) l'azienda continua a detenere il ruolo di "commissario" oppure ogni tot. mesi c'è una verifica anche sull'azienda.Infine: chi decide quali aziende devono essere i controllori?Chi controlla i controllori? (naturalmente devono essere degli esperti di accessibilità, e chi li elegge? ogni quanto?)Scusa se ma non ho voglia di leggermi tutta la bozza, visto che rispondi a tutti ne approfitto :-)AnonimoRe: Un momento però...
- Scritto da: Anonimo> Scusa se ma non ho voglia di leggermi tutta> la bozza, visto che rispondi a tutti ne> approfitto :)Ho già detto che queste cose devono ancora esser definite :)rscanoVi invito a leggere questa
http://punto-informatico.it/forum/pol.asp?mid=707872&v=0Direi che siamo arrivati al noccioloAnonimoRe: Vi invito a leggere questa
- Scritto da: Anonimo> punto-informatico.it/forum/pol.asp?mid=707872> > Direi che siamo arrivati al noccioloSi ossia che:- i valutatori non sono singole persone ma gruppi di persone- i valutatori valutano i siti dei privati che richiedono il bollino- i valutatori non sono un albo ma un elenco di aziende che devono avere dei requisiti, come avviene per il rilascio della Firma Digitale- non è vero che per fornire servizi alle P.A. bisogna essere iscritti all'elenco dei valutatori e/o che questa iscrizione ha carattere preferenziale sotto l'aspetto di valutazione (tecnica e/o economica) dell'offertarscanoRe: Vi invito a leggere questa
> - i valutatori non sono singole persone ma> gruppi di personeQuesto che cambia?> - i valutatori valutano i siti dei privati> che richiedono il bollinoE si fanno dare decine di milioni. Qui e' la parte sugosa evidentemente.> - i valutatori non sono un albo ma un elenco> di aziende che devono avere dei requisiti,> come avviene per il rilascio della Firma> DigitaleIl clubbino di quelli che si fanno dare decine di milioni. Ovviamente pochi, ovviamente buoni.> - non è vero che per fornire servizi> alle P.A. bisogna essere iscritti all'elenco> dei valutatori e/o che questa iscrizione ha> carattere preferenziale sotto l'aspetto di> valutazione (tecnica e/o economica)> dell'offertaA questo punto e' del tutto secondario.Forza Italia (nel senso originario del termine)AnonimoE' la solita storia, infinita.
Da quando in qua, in Italia, è possibile intraprendere un mestiere qualsiasi, una qualsiasi professione, senza doversi obbligatoriamente iscrivere, pagando una salata tangente, ad una corporazione, ad un ordine professionale? La camera di commercio, le associazioni degli artigiani, gli ordini dei professionisti, gli albi degli "autonomi", gli elenchi dei bancarellari autorizzati di Forlimpopoli :) e chi più ne ha più ne metta. Questa destra sarebbe liberale! Liberale un accidenti: basta vedere come ha privatizzato le aziende di stato. Tranne i tabacchi, manco la Telecom è stata privatizzata. Lo Stato detiene infatti le azioni privilegiate che ne fanno il vero padrone. Mica per niente il monopolio telefonico resiste. Non hanno venduto, delle aziende di Stato, le azioni di maggioranza, ma quelle di minoranza, fregando gli ingenui e restando i veri padroni. Liberali e liberisti! Con Fini, erede del corporativismo e del partito che fondò l'IRI!Se fosse vivo Einaudi padre (quello vero), saprebbe come definire questa falsa destra, maestra di giochini. Ora vedremo che bella bastonata ci aspetta e, per colmo di sfrontatezza continuano a ripetere: "Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani." A Napoli si dice: cornuti e mazziati.Giba www.giba34.itAnonimoRe: E' la solita storia, infinita.
Peccato che la legge non prevede l'iscrizione a nessun albo per fornire i servizi alle P.A. ma solamente per valutare i servizi/siti dei privati che vogliono i bollini. Quindi non so bene dove il sig. Calvo veda la casta, o movimenti oscuri che vogliono imbavagliare bla bla bla...Molto rumore per nulla.rscanoRe: E' la solita storia, infinita.
- Scritto da: rscano> Peccato che la legge non prevede> l'iscrizione a nessun albo per fornire i> servizi alle P.A. ma solamente per valutare> i servizi/siti dei privati che vogliono i> bollini. Grazie per la sua cortesiae le risposte che , purtroppo, nel leggere il forum proprio non mi tranquillizzano.Quest'ultima cosa che dice: "ma solamente per" ci conferma, purtroppo, che sta venendo su un nuovo Albo ( Corporazione, Ordine , dategli il nome che volete )Insomma Italietta come sempreAnonimoRe: E' la solita storia, infinita.
- Scritto da: Anonimo> Grazie per la sua cortesiae le risposte che> , purtroppo, nel leggere il forum proprio> non mi tranquillizzano.> > Quest'ultima cosa che dice: "ma solamente> per" > ci conferma, purtroppo, che sta venendo su> un nuovo Albo ( Corporazione, Ordine ,> dategli il nome che volete )Non è ne albo, ne corporazione e neppure ordine... Forse non è ben chiaro cos'è un albo, vabbè!rscanovalutatori disabili...
L'elenco dei valutatori dovrebbe essere accessibile solo a disabili (veri eh, non disabili all'italiana) se il sito e' utilizzabile da loro va bene altimenti no.AnonimoRe: valutatori disabili...
- Scritto da: Anonimo> L'elenco dei valutatori dovrebbe essere> accessibile solo a disabili (veri eh, non> disabili all'italiana) se il sito e'> utilizzabile da loro va bene altimenti no.Il ministro dell'agricoltura dovrebbe essere un contadino,Il ministro dell'istruzione dovrebbe essere un insegnanteIl ministro della salute dovrebbe essere un medicoIl ministro delle pari opportunità dovrebbe essere gayIl ministro dei rapporti col parlamento dovrebbe essere un puttantoneAnonimoUno storpio ha ucciso il mio gatto
AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 5 ago 2004Ti potrebbe interessare