Denunciato smanettone anti-pedofilo militante

Denunciato smanettone anti-pedofilo militante

Accade ad Imperia dove ad un 36enne noto per le sue attività contro certe attività illecite commesse in Rete sono stati sequestrati i computer. Avrebbe danneggiato sistemi informatici. Qualcuno potrebbe essersi risentito delle sue azioni
Accade ad Imperia dove ad un 36enne noto per le sue attività contro certe attività illecite commesse in Rete sono stati sequestrati i computer. Avrebbe danneggiato sistemi informatici. Qualcuno potrebbe essersi risentito delle sue azioni


Roma – Non se l’aspettava proprio la visita della Polizia Postale il 36enne Alessandro Coppola, tecnico di una società informatica di Imperia e già noto alla stampa per le sue dichiarate attività rivolte contro lo sfruttamento del mercato porno-pedofilo in rete e altri abusi commessi in rete, come truffe e spam.

Stando a quanto ricostruito dal Secolo XIX, che un mese fa aveva intervistato Coppola proprio per le sue singolari attività di “utente militante”, la Polizia Postale, come richiesto da un provvedimento del pubblico ministero Chiara Venturi, ha denunciato Coppola e sequestrato presso il suo domicilio cinque computer collegati ad internet, due non collegati alla rete e utilizzati dai figli nonché altri materiali informatici.

“Sono davvero scioccato – ha dichiarato Coppola commentando l’accaduto – incredulo. Mi ritengo un padre di famiglia responsabile con l’unico difetto semmai di essere anche un padre altruista, ma non sono un delinquente, né nella vita né in rete. Dopo tutte le ore che ho dedicato a identificare maniaci sul web e a segnalarli ai carabinieri, mai più mi sarei aspettato una perquisizione e un sequestro della polizia e una denuncia nei miei confronti”.

L’accusa che pende su Coppola, sulla quale ancora non si hanno tutti i dettagli, è quella di “danneggiamento di sistemi informatici” (art. 653 bis), un’accusa forse legata al risentimento di qualcuno per le attività svolte dallo “smanettone”. Nell’intervista al giornale ligure, Coppola aveva peraltro dichiarato che in taluni casi, individuato il computer del “maniaco”, si sarebbe spinto ad agire anziché limitarsi a denunciare.

Senza dubbio gli esiti della denuncia contro Coppola saranno osservati con attenzione da tanti e soprattutto anche da coloro che in questi anni hanno voluto utilizzare le proprie capacità tecniche per contribuire alla lotta contro un certo sfruttamento delle capacità di “business” offerte della rete. Ciò che emergerà potrebbe determinare almeno per certi smanettoni italiani il confine legale tra azione benemerita e cracking illegale.

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Pubblicato il
28 nov 2002
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