Design: un Atlante per la Pubblica Amministrazione

Design: un Atlante per la Pubblica Amministrazione

Una collaborazione tra Università e Designer Italia tenterà di dimostrare l'utilità di applicare nuovi modelli di progettazione per il design nella PA.
Design: un Atlante per la Pubblica Amministrazione
Una collaborazione tra Università e Designer Italia tenterà di dimostrare l'utilità di applicare nuovi modelli di progettazione per il design nella PA.

Sarà un esperimento e poco di più, ma sarà una scintilla in cerca di contaminazione: il gruppo Designers Italia del Dipartimento per la Trasformazione Digitale ha raccontato il lavoro in corso da parte di 60 studenti del “Corso di laurea magistrale in Design del prodotto, della comunicazione e degli interni” dell’Università IUAV, le cui risultanze saranno disponibili entro i prossimi mesi.

Atlante per la Pubblica Amministrazione

In particolare il lavoro si è concentrato sulla promozione del valore del design per la pubblica utilità. Non si tratta soltanto di avere strumenti “belli” o “utili”, ma di trovare quella commistione totale tra linearità, utilità, chiarezza informativa, estetica e semantica che solo un buon design progettuale può garantire. Mettere il design al centro del villaggio significa compiere un passo avanti rispetto ad un passato nel quale spesso e volentieri l’intervento arrivava soltanto in extremis per dar forma ad un qualcosa che era stato progettato senza i giusti paradigmi fin dal principio (e la PA, in modo particolare, ha molto sofferto di queste lacune).

L’università veneziana e Designers Italia hanno così strutturato un’azione volta a evidenziare il valore della comunicazione visiva nella comprensione del complesso ecosistema di enti e attori pubblici presenti nel nostro Paese, stimolando una riflessione sul design come strumento utile per supportare il processo di trasformazione digitale dei servizi pubblici, attraverso i diversi metodi della design research e della data visualization.

Il lavoro ha perso il via dai kit messi a disposizione da Designers Italia (qui), ma quel che conta è soprattutto tutto il percorso costruito su queste basi. Gli studenti, infatti, una volta suddivisi in piccoli gruppi “hanno identificato pattern rappresentativi: una volta analizzato il contesto, hanno coinvolto gli stakeholder di riferimento somministrando interviste e survey, per approfondire fattori caratterizzanti, pratiche ricorrenti, driver, criticità e necessità. Individuati gli archetipi e mappati gli ecosistemi i ragazzi hanno quindi sintetizzato i risultati definitivi in una serie di infografiche e visualizzazioni organizzate di dati“.

Il risultato (che consterà in un “Atlante della trasformazione digitale nella PA“) sarà interessante, ma la cosa più importante è il modello e la dimostrazione che possa essere applicato. Il lavoro sul design non è pertanto semplice appendice, anzi: deve essere sempre di più parte integrante della progettazione di servizi e interfacce al servizio dei cittadini.

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Pubblicato il
2 feb 2022
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