Italia, Francia, Germania e Paesi Bassi nel Digital Commons EDIC

Italia, Francia, Germania e Paesi Bassi nel Digital Commons EDIC

Quattro paesi insieme per un futuro digitale condiviso: il Digital Commons EDIC punta su AI, cloud, cybersicurezza e interoperabilità.
Italia, Francia, Germania e Paesi Bassi nel Digital Commons EDIC
Quattro paesi insieme per un futuro digitale condiviso: il Digital Commons EDIC punta su AI, cloud, cybersicurezza e interoperabilità.

Stretta di mano tra Italia, Francia, Germania e Paesi Bassi per la creazione del Digital Commons EDIC,  consorzio per un’infrastruttura digitale europea sui beni digitali comuni. È già arrivato anche via libera dalla Commissione di Bruxelles, mentre per il lancio ufficiale bisognerà attendere l’11 dicembre, all’Aia. I quattro paesi coinvolti istituiscono così un modello di cooperazione e investimento con la finalità di garantire un ambiente digitale aperto, competitivo e sovrano, radicato nei valori europei.

Nasce il consorzio Digital Commons EDIC

Per esteso, l’acronimo si legge European Digital Infrastructure Consortium. Tra gli gli impegni assunti c’è quello di puntare sempre più sulla sovranità tecnologica del vecchio continente, considerando come oggi oltre l’80% delle tecnologie e delle infrastrutture digitali utilizzate nel territorio provenga da fornitori di altre parti del mondo.

Sono stati messi nel mirino quattro obiettivi principali, che riprendiamo dal comunicato stampa del Dipartimento per la trasformazione digitale.

  • Offrire alternative aperte in settori chiave come intelligenza artificiale, cloud computing, cybersicurezza, geomatica e social network;
  • rafforzare l’ecosistema europeo mobilitando comunità tecniche e del mondo accademico, pubblico e privato;
  • creare un meccanismo di finanziamento sostenibile per sostenere la produzione, la manutenzione e la diffusione di questi beni comuni a livello europeo;
  • promuovere l’adozione diffusa dei beni digitali comuni da parte di amministrazioni, imprese e cittadini.

L’Italia fa parte dei paesi fondatori, ma oltre ai quattro già interessati, l’iniziativa dovrebbe arrivare a coinvolgerne altri. Lussemburgo, Slovenia e Polonia partecipano al momento in qualità di osservatori, altri si stanno preparando ad aderire al consorzio. Concludiamo con le parole di Serafino Sorrenti, capo della segreteria tecnica del sottosegretario all’innovazione, Alessio Butti.

Il Digital Commons EDIC rappresenta il ponte dell’Europa, dai progetti pilota alle piattaforme. Coinvestiremo in soluzioni condivise e aperte (intelligenza artificiale, cloud, cybersicurezza, geomatica) che favoriranno l’interoperabilità, ridurranno i costi per le amministrazioni e creeranno opportunità di mercato per le PMI europee. È un messaggio chiaro: l’Europa è in grado di costruire, mantenere e governare infrastrutture digitali critiche secondo le proprie regole, nell’interesse pubblico. Siamo molto orgogliosi che l’Italia sia stata una forza trainante dietro questa iniziativa.

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Pubblicato il
30 ott 2025
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