Da un paio di settimane circa, in Australia, è in vigore il divieto di accesso ai social per i minori di 16 anni. Una misura controversa, criticata anche da chi, come nel caso di Google, non gestisce direttamente una piattaforma riconducibile alla categoria. Pure nel vecchio continente si è iniziato a discutere la possibilità di introdurre regole simili, a tutela dei più piccoli. Tra i paesi che lo potrebbero fare in tempi relativamente brevi ce n’è uno molto vicino a noi, appena al di là del confine: la Svizzera.
Ban per i social fino a 16 anni in Svizzera?
Nulla di deciso o stabilito, al momento, ma la proposta è sul tavolo. Queste le parole di Élisabeth Baume-Schneider, membro del Partito socialista e del Consiglio federale, raccolte dalla redazione della testata locale Blick.
Il dibattito in Australia e nell’Ue è importante. Deve essere condotto anche in Svizzera. Sono aperta al divieto dei social media. Dobbiamo proteggere meglio i nostri figli.
C’è anche un richiamo diretto alla responsabilità delle piattaforme. Questo è un nodo vecchio tanto quanto gli stessi social.
Non dobbiamo dimenticare le piattaforme dei social media stesse: devono assumersi la responsabilità di ciò che i bambini e i ragazzi consumano.
Regole per contenuti dannosi e algoritmi
Il ban non è l’unica misura invocata. Ci sono anche quelle riguardanti le limitazioni nell’accesso ai contenuti dannosi per i più piccoli e altre che dovrebbero intervenire sul funzionamento degli algoritmi, per evitare che prendano di mira le vulnerabilità dei minori.
La discussione nelle aule della politica svizzera prenderà il via con il nuovo anno. Il paese si è già dimostrato piuttosto attento al tema, arrivando a proibire lo smartphone nelle scuole fino ai 15 anni, nella regione del Canton Friburgo. Quest’ultima è una battaglia che da noi sta combattendo ormai da tempo il ministro Giuseppe Valditara.