E dopo il tablet, cambieremo la pubblicità

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Conoscendo Steve Jobs, verrà presentata come la rivoluzione copernicana dell'advertising. Conoscendo il mercato, sarà una scalata dura al primato di Google
Conoscendo Steve Jobs, verrà presentata come la rivoluzione copernicana dell'advertising. Conoscendo il mercato, sarà una scalata dura al primato di Google

Magari è proprio quello di cui discutevano Jobs e Schmidt, rispettivamente CEO di Apple e Google, seduti a un tavolino di un bar californiano: al contrario di quanto accaduto in passato (vedi alla voce PA Semi ), sembrerebbe che l’ acquisizione di gennaio di Quattro Wireless stia per dare in pochi mesi i suoi frutti, e Cupertino si appresterebbe a lanciare un sistema di advertising mobile che andrebbe ad arricchire l’ecosistema iPhone/iPad/iPod. Una mossa che, inutile negarlo, susciterebbe l’interesse degli addetti ai lavori che già operano sulla piattaforma della Mela: se questo si possa tradurre anche in un vantaggio economico, tuttavia, è cosa da verificare.

Fino a questo momento, infatti, la pubblicità già presente nelle applicazioni distribuite su AppStore è stata essenzialmente erogata attraverso i servizi di Google: sono molti i software basati sul concetto di “adware” , ovvero ceduti a titolo gratuito ma sostenuti dalle inserzioni mostrate durante l’utilizzo. Tra queste, il caso più noto è senz’altro AroundMe : ma sono moltissime le applicazioni che hanno scelto questa strada, soprattutto per avvantaggiarsi della visibilità garantita dal prezzo di vendita fissato a zero. E ci sarebbero già alcuni indizi che indicherebbero come la piattaforma sarebbe già in dirittura d’arrivo.

Scalzare Google da questo mercato potrebbe rivelarsi un’impresa complicata: AdWords e AdSense sono ormai un classico per la monetizzazione online, dunque occorrerebbe offrire qualcosa di più per riuscirci. L’arma segreta di Apple potrebbe essere la geolocalizzazione : marketing mirato, pensato per offrire agli investitori ampie possibilità di inviare messaggi personalizzati per categorie precise di utenti, anche identificando il luogo dove si trovano e offrirgli dunque inserzioni relative alla loro posizione. Anche margini di guadagno più significativi potrebbero costituire un’esca efficace.

Fino a oggi, tuttavia, la chiave del successo delle piattaforme proposte da Apple è stata un’altra: l’integrazione di hardware, software e marketplace ha significato molto per la crescita soprattutto dell’ecosistema iPhone, e l’aggiunta di un sistema di advertising al suo interno potrebbe stuzzicare gli sviluppatori con la promessa di un singolo pannello di controllo per tutte le attività . Senza contare l’ interesse mostrato dalle case editrici per iPad, e dunque la possibilità per Cupertino di accattivarsi simpatie e giri d’affari di interlocutori fino a oggi rimasti ai margini del mercato della pubblicità contestuale.

Il rovescio della medaglia, naturalmente, in caso di successo clamoroso di iPad e di questo nuovo network pubblicitario sarebbe la replica di quanto già visto nel mercato della musica digitale : a oggi iTunes è da considerarsi il principale successo di questo settore, ma le major musicali hanno pagato lo scotto di essere costrette a sottostare alle direttive di Apple in fatto di formati e contenitori per i propri prodotti. Se gli editori si avviassero sulla stessa strada, Apple potrebbe aggiungere al mercato dell’intrattenimento sonoro quello della carta: nel complesso, in ogni caso, si tratterebbe di una mossa in aperta sfida allo strapotere di Google nel mercato dell’advertising digitale.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
29 mar 2010
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