E-reader, piccolo spazio pubblicità

E-reader, piccolo spazio pubblicità

Si parla ancora di pubblicità come retribuzione per gli editori, e stavolta il mezzo sono gli ebook. Intanto nuovi modelli arrivano sul mercato. E il touch sembra destinato a diventare uno standard
Si parla ancora di pubblicità come retribuzione per gli editori, e stavolta il mezzo sono gli ebook. Intanto nuovi modelli arrivano sul mercato. E il touch sembra destinato a diventare uno standard

Sony avrebbe in programma il lancio di un nuovo e-reader dotato di schermi e-paper touchscreen .

Fra le nuove caratteristiche : batteria con una durata maggiore, servizio traduzione automatica, maggior memoria (2GB), latenza nel voltar pagina ridotta al minimo. Disponibili due modelli, una Pocket Edition da 5 pollici e una Touch Edtition con uno schermo da 6. Entrambi meno spessi dei precedenti modelli Sony.

Quel che manca da parte di Sony è la data di esordio e riferimenti ad eventuali connessione 3G .

Guardando al mercato degli e-reader sta investendo anche Qualcomm, che starebbe per mettere a disposizione 2 miliardi di dollari per uno stabilimento di produzione di schermi Mirasol : all’orizzonte potrebbe esserci (secondo alcuni osservatori ), un accordo con Kindle per gli schermi a colore non retroilluminati a basso consumo di energia (simili a quelli e-ink) per l’e-reader di Amazon, piuttosto che la produzione di lettori targati Mirasol. In ogni caso, i tempi non precederanno il 2012.

Intanto, a strizzare l’occhio al mercato di massa degli e-reader è Wink, nuovo dispositivo indiano che si inserisce nell’offerta da considerare ormai media per il settore: abbastanza somigliante a Kindle, è dotato di uno schermo e-paper da 6 pollici, 2GB di memoria interna, connessione WiFi, playback audio-video per gli audio-libri e una batteria da almeno 10 ore.

L’ultimo segno, d’altronde, che gli e-reader stiano diventando un prodotto di massa è arrivato: si sta iniziando a parlare di pubblicità e di come inserirla negli ebook .

I tempi di distribuzione che da secoli accompagnano i libri avevano finora reso difficile vendere spazi pubblicitari (legati alla contingenza molto più dei volumi, destinati magari a rimanere sullo scaffale per anni prima di essere letti). Questa dinamica divergente, invece, con gli e-reader può essere facilmente piegata alle logiche dell’advertising.

Gli spazi, inoltre, potranno essere personalizzati (e quindi valorizzati) a seconda dell’utente che è intento alla lettura: con il controllo che i retailer mantengono con gli store digitali, le caratteristiche del lettore a cui un titolo è venduto sono dati che, più o meno, possono essere ottenuti. Tanto più che tecnologie per collegare facilmente utenti a pubblicità ad-hoc sono già stati sviluppati, come dimostrano, per esempio, due brevetti recentemente depositati da Amazon.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
24 ago 2010
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