Colonizzare Marte per trasformarla in una remota area per turisti e coloni desiderosi di nuovi orizzonti è un desiderio che Elon Musk ha espresso già da qualche tempo: ora, l’imprenditore multimiliardario di origini sudafricane, fondatore del progetto SpaceX , racconta nel dettaglio la colonia marziana dei propri sogni.
La costruzione dell’ambiente abitato dagli umani inizierebbe con un piccolo aggregato di sole dieci persone , che si moltiplicherebbero sensibilmente nel corso dei decenni a venire. Il primo viaggio sarebbe costoso e rischioso, ma una volta ottenuti collegamenti regolari con Marte, spiega Musk, sarà possibile ridurre il costo del biglietto a mezzo milione di dollari (387mila euro), una cifra alla portata di tutti coloro che avranno valide ragioni di business per recarsi sul Pianeta Rosso.
Il gruppo di dieci pionieri aprirà dunque la strada a un habitat composto da 80mila persone : “Su Marte è possibile avviare una civiltà autosufficiente che possa crescere in qualcosa di veramente grande”, chiosa Musk davanti alla platea della Royal Aeronautical Society riunita a Londra.
La squadra dei fondatori dovrà essere equipaggiata con le apparecchiature tecniche più utili e avanzate, tra cui macchine in grado di produrre fertilizzanti, in grado di utilizzare il metano e l’ossigeno traendoli dall’azoto e dall’anidride carbonica dell’atmosfera di Marte e dal ghiaccio sotto la superficie del pianeta. La costruzione potrebbe continuare con l’edificazione di cupole trasparenti, che, con la pressione dell’anidride carbonica, riuscirebbero a stimolare la crescita di colture tipiche della Terra sul suolo marziano . Una volta che la colonia sarà diventata autosufficiente, navicelle saranno pronte a trasportare più persone che viveri e forniture tecniche.
Una visione , quella di Musk, che lascia intendere con chiarezza quali saranno le prossime rotte di SpaceX dopo le spedizioni sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Cristina Sciannamblo