Elton John stronca il piano AI del governo britannico: "È un furto"

Elton John stronca il piano AI del governo britannico: "È un furto"

Elton John attacca duramente il piano del governo britannico sull'AI, definendolo senza mezzi termini un furto criminale per gli artisti.
Elton John stronca il piano AI del governo britannico:
Elton John attacca duramente il piano del governo britannico sull'AI, definendolo senza mezzi termini un furto criminale per gli artisti.

Il Regno Unito vorrebbe allentare le leggi sul copyright per facilitare l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale. Ma Elton John non ci sta, e con rara veemenza, non ha usato mezzi termini nel descrivere questa iniziativa come un “furto criminale” in un’intervista rilasciata domenica alla BBC.

Elton John contro il piano sul’AI del governo britannico

Il piano britannico in questione prevede che le aziende tecnologiche possano utilizzare liberamente i contenuti creativi a cui hanno accesso legale per addestrare i loro algoritmi. Il punto dolente? I creatori dovrebbero chiedere espressamente di essere esclusi da questo sistema, che ribalterebbe il principio tradizionale del copyright, che invece prevede un’autorizzazione preventiva.

Il pericolo è per i giovani artisti, che non hanno le risorse per monitorare o combattere i giganti tecnologici“, avverte Elton John, che sa bene di cosa parla. Il suo timore risuona ancora più forte perché il musicista ha sempre sostenuto la nuova generazione di artisti. Ma la preoccupazione va ben oltre il caso personale del Rocket Man. Paul McCartney, Ed Sheeran e il famoso compositore Andrew Lloyd Webber sono tra le celebrità che si sono unite a questo fronte di resistenza. Tutti temono un impoverimento sistemico delle industrie creative se verrà adottato questo modello di opt-out.

Nella sua acerba critica, Elton John tocca una questione filosofica fondamentale. “Una macchina non ha anima, non ha cuore, non ha sentimenti umani, non ha passione. Gli esseri umani, quando creano qualcosa, lo fanno per dare piacere a molte persone.

Un compromesso difficile

Al di là dell’impatto economico, la questione centrale è molto più profonda. L’intelligenza artificiale può davvero essere creativa come gli esseri umani? O semplicemente ricicla senza comprendere quello che fa, limitandosi a rimescolare ciò che ha già visto? È su questo delicato equilibrio che si muove il governo guidato da Keir Starmer, diviso tra l’ambizione di vedere il Regno Unito come leader nell’innovazione tecnologica e la volontà di proteggere un settore culturale in cui il Paese ha sempre brillato.

L’esecutivo assicura che non approverà nulla finché non sarà “pienamente convinto che tutelino gli interessi dei creatori“. Ma intanto il malcontento tra artisti, autori e musicisti cresce sempre di più.

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Pubblicato il
19 mag 2025
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