Enea Tech, fondazione per il trasferimento tecnologico

Enea Tech, fondazione per il trasferimento tecnologico

Con la Fondazione Enea Tech nasce il primo fondo italiano per il trasferimento digitale: un ponte tra atenei, startup e aziende da 500 milioni di euro.
Enea Tech, fondazione per il trasferimento tecnologico
Con la Fondazione Enea Tech nasce il primo fondo italiano per il trasferimento digitale: un ponte tra atenei, startup e aziende da 500 milioni di euro.

Il Decreto Rilancio istituisce una nuova importante Fondazione che avrà il compito di gestire il primo fondo italiano interamente dedicato al trasferimento tecnologico. L’obiettivo, insomma, è quello di consentire alla ricerca di trovare applicazioni per le proprie risultanze, raggiungendo così nuove aziende o nuovi mercati presso i quali si possa concretizzare una “messa a terra” di ciò che viene elaborato a livello creativo, accademico o sperimentale.

Fondazione Enea Tech

La Fondazione Enea Tech avrà nello specifico lo scopo di “promuovere investimenti e iniziative in materia di ricerca e sviluppo e trasferimento tecnologico a favore delle imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative e alle PMI innovative” e da statuto potrà investire “in start-up e PMI innovative, spin-off universitari e di centri di ricerca e sviluppo, promuovendo e sostenendo i processi di innovazione e trasferimento tecnologico delle PMI per la creazione di imprese ad alto contenuto tecnologico“.

Il fondo avrà a disposizione un budget iniziale pari a 500 milioni di euro.

Spiega il ministro Patuanelli:

La Fondazione Enea Tech è un progetto al quale stavamo lavorando da mesi e che ha visto la luce nel DL Rilancio. L’obiettivo è intervenire alla base del sistema innovazione agendo esclusivamente in ambito precommerciale e pre-competitivo in quella che gli addetti al settore definiscono la “valle della morte”, accompagnando lo sviluppo d’innovazioni rilevanti dei centri di ricerca, delle PMI e degli spin-off. Lavoreremo nelle prossime settimane per completare gli organi della Fondazione, tra cui il Comitato esecutivo, ma soprattutto per costruire il piano industriale e i team di investimento per arrivare ai primi investimenti già in autunno.

Il ministero per lo Sviluppo Economico cerca insomma di colmare quella che è una lacuna del sistema italiano, ove la ricchezza accumulata in fase di ricerca non sempre trova il modo di giungere sul mercato o di abilitare il lavoro per altre startup, altre imprese o altre fasi creative. Ecco perché attorno ad Enea Tech c’è molta fiducia, così esplicata nelle parole del Sottosegretario Gian Paolo Manzella:

Tocca un tema centrale per il futuro industriale italiano come il trasferimento tecnologico; coinvolge e rilancia un centro di ricerca come l’ENEA; è potenziale battistrada per azioni di altri Enti di ricerca del nostro Paese. La direzione, in linea con le indicazioni europee, è corretta e il lavoro di fronte a noi deve vedere uno stretto raccordo con il Fondo Nazionale Innovazione, che ha questo tema ben chiaro nel suo piano industriale, e con gli altri soggetti che fanno trasferimento tecnologico nel nostro Paese: dalla Fondazione Bruno Kessler al Cefriel, sino ai Politecnici, solo per fare qualche esempio. Il sistema per il trasferimento tecnologico ha un nuovo attore, e l’impegno è che contribuisca a rendere sempre più incisiva e forte la collaborazione tra Imprese e mondo della ricerca.

Enea Tech nasce quindi con l’obiettivo di costruire un ponte tra il mondo della ricerca e quello dell’impresa. A mutuo beneficio di ambo le parti, troppo spesso distanti, ma troppo spesso legate da interessi che possono essere sinergici e complementari.

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Pubblicato il
26 ago 2020
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