Epic vs Apple, 1-1: palla al centro

Epic vs Apple, 1-1: palla al centro

La prima decisione del giudice nella causa tra Epic e Apple è un pareggio: Fortnite resta fuori dall'App Store, ma Unreal Engine resta attivo.
Epic vs Apple, 1-1: palla al centro
La prima decisione del giudice nella causa tra Epic e Apple è un pareggio: Fortnite resta fuori dall'App Store, ma Unreal Engine resta attivo.

La prima decisione del giudice è pilatesca, ma serve almeno per far chiarezza immediata nella diatriba legale tra Epic (il gruppo sviluppatore di Fortnite) ed Apple. La vicenda ruota attorno ad un principio cardine che potrebbe snaturare il modello di business dell’App Store, creando un nuovo contesto di monetizzazione di chiaro interesse per chiunque intenda vendere servizi tramite il marketplace di Cupertino.

No a Fortnite, si ad Unreal Engine

La decisione del giudice è duplice, in parte a favore di Apple ed in parte a favore di Epic. L’approccio è il medesimo in entrambi i casi: il mantenimento dell’attuale stato dei fatti, congelando temporaneamente la situazione in attesa di andare a dibattere la vertenza in tribunale.

Fortnite resta fuori dall’App Store, anzitutto: il giudice accorda ad Apple il diritto di applicare le proprie policy (che solo in un secondo momento potranno eventualmente essere messe in discussione) e quindi Epic non ha la possibilità di portare avanti il proprio tentativo di scardinare i sistemi di pagamento Apple.

Unreal Engine, al contrario, resta disponibile: il Developer Account di Epic non sarà bloccato, gli aggiornamenti del motore potranno proseguire e le richieste Microsoft allegate, pertanto, vengono accolte.

Il principio applicato dal giudice Yvonne Gonzalez Rogers è così esplicitato: “Epic Games e Apple hanno il diritto di discuterne uno contro l’altro, ma la loro disputa non deve creare scompiglio“. Le prime decisioni non saranno prese prima della fine dell’anno e con ogni probabilità si andrà invece alla metà del 2021: tempi lunghi, ma in ballo c’è qualcosa di estremamente importante ed il ricorso in appello, qualunque sia la decisione di primo grado, è da considerarsi quasi scontata.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
25 ago 2020
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