EU: tecnologia più accessibile per anziani e disabili

EU: tecnologia più accessibile per anziani e disabili

Approvato in via definitiva l'Atto di Accessibilità Europeo: prodotti e servizi tecnologici siano più accessibili, a beneficio di anziani e disabili.
EU: tecnologia più accessibile per anziani e disabili
Approvato in via definitiva l'Atto di Accessibilità Europeo: prodotti e servizi tecnologici siano più accessibili, a beneficio di anziani e disabili.

Prendendo in considerazione i paesi dell’Unione Europea, circa 80 milioni di persone hanno a che fare con una qualche forma di disabilità. È a loro che si rivolge l’Atto di Accessibilità Europeo (EAA) approvato oggi in via definitiva a Strasburgo, attraverso il quale si mira a rendere prodotti e servizi tecnologici più accessibili ad anziani e disabili.

Atto di Accessibilità Europeo: approvato

Il testo che ha raccolto il voto favorevole del Parlamento Europeo chiarisce di quali strumenti si sta parlando: degli smartphone anzitutto, dispositivi che costituiscono ormai una onnipresente porta d’accesso al mondo online e alle sue piattaforme, ma anche di tablet, televisori, eBook e software dedicati alla lettura, e-commerce, bancomat e home banking. Vengono citati inoltre i distributori automatici di biglietti per i trasporti pubblici, così come i sistemi impiegati per ottenere informazioni in tempo reale sugli spostamenti, non sempre concepiti per andare incontro alle esigenze delle persone con disabilità. Ancora, nell’elenco sono presenti i S.O. installati in computer e device: da Windows a macOS, da Android a iOS.

Il parlamentare europeo Morten Løkkegaard

613 a favore, 23 contrari e 36 astensioni: questo l’esito della votazione odierna in merito a una direttiva già concordata nel novembre scorso con i ministri UE. Per capire come l’EAA possa costituire un punto di partenza su cui lavorare al fine di garantire un migliore livello di accessibilità a prodotti e servizi tecnologici facciamo riferimento alle parole del relatore danese Morten Løkkegaard.

Queste regole tanto attese faranno una grande differenza non solo per i milioni di cittadini disabili, ma per molte più persone, come gli anziani. Una persona disabile sarà presto in grado di utilizzare più facilmente dispositivi self service e prodotti di uso quotidiano come computer, telefoni ed eBook.

Un punto di partenza

L’approvazione costituisce un punto di partenza, come scritto poc’anzi, non il raggiungimento di un traguardo. La direttiva indica quali sono i device e i servizi che necessitano di un intervento, ma non fornisce le soluzioni tecniche dettagliate da adottare. Dovranno essere produttori, software house e gestori delle piattaforme a conformarsi, fondendo innovazione e accessibilità. L’Atto prevede inoltre per le micro-imprese un esonero dagli obblighi introdotti.

Ora, come previsto dall’iter legislativo continentale, la palla passa nelle mani del Consiglio, chiamato ad approvare formalmente la direttiva. In seguito si assisterà alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Infine, gli stati membri avranno a disposizione un lasso di tempo pari a tre anni per integrarne le disposizioni nelle legislazioni nazionali e sei anni per rendere operativa la loro applicazione. Prosegue Løkkegaard.

Anche le imprese europee avranno maggiori opportunità, poiché siamo stati in grado di includere gli appalti pubblici nella legge e di introdurre delle disposizioni che alleggeriranno le micro-imprese. I consumatori disabili avranno ora un maggiore accesso all’economia digitale e l’innovazione sarà ancora possibile.

Il Parlamento Europeo riunito in seduta plenaria a Strasburgo

Non solo tecnologia

Se fin qui abbiamo preso in esame ciò che prevede l’EAA per quanto concerne la tecnologia, ricordiamo che una parte del testo fa riferimento all’ambiente: si parla delle barriere architettoniche che costituiscono un ostacolo nell’accesso agli spazi o alla fruizione dei servizi. I requisiti riguardanti ad esempio rampe, porte, bagni e scale sono ancora oggi stabiliti dai singoli paesi membri, dando così vita a una frammentazione normativa che ora il Parlamento Europeo intende eliminare.

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Pubblicato il
13 mar 2019
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