Fa discutere la bocciatura dei domini .xxx

Fa discutere la bocciatura dei domini .xxx

C'è chi polemizza sul voto della Board di ICANN, un parere condizionato anche dal tentativo di legare i destino dei domini dell'hard core alla Costituzione americana
C'è chi polemizza sul voto della Board di ICANN, un parere condizionato anche dal tentativo di legare i destino dei domini dell'hard core alla Costituzione americana

Gli ormai celebri domini Internet del sesso , quelle estensioni.xxx che hanno fatto scaldare gli animi in queste settimane, non si faranno: la board dell’organismo di supervisione ICANN ha deciso di bloccare la loro introduzione .

La bocciatura è di stretta misura, 9 voti contro 5 . “Questa decisione – ha dichiarato il chairman di ICANN, Vint Cerf – è il risultato di un’analisi molto approfondita e della valutazione di tutte le tesi. Questa analisi ha spinto la maggioranza della Board a ritenere che la proposta debba essere bocciata”.

Ma, al di là delle dichiarazioni ufficiali, la decisione di ICANN è frutto di un dibattito dai toni piuttosto accesi in seno all’organizzazione che prosegue anche ora, dopo che la decisione è stata presa. Susan Crawford, un membro della board, ha pubblicato un post polemico nel quale accusa ICANN di sottostare alle pressioni politiche.

Un membro italiano della Board senza diritto di voto, Vittorio Bertola, indica invece come elemento specifico di questo voto il fatto che “praticamente tutti i sostenitori di questa proposta vengono dagli Stati Uniti o comunque da quella cultura – nel Board ci sono un neozelandese, un giapponese cresciuto in America, eccetera – mentre praticamente tutti coloro che vengono da altre culture sono contrari”. In questo senso potrebbe aver giocato a sfavore di ICM, la società che aveva proposto i domini.xxx, l’aver incentrato la discussione sul Primo Emendamento della Costituzione americano.

“Certo – scrive Bertola – probabilmente l’atteggiamento liberale americano è più coerente con Internet di quello “tradizionale”, centralista e politicizzato, del resto del mondo; ma non si può pensare di imporre un punto di vista, invece che impegnarsi per convincere chi non è d’accordo e trovare un modo di gestire anche le sue preoccupazioni”.

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Pubblicato il
2 apr 2007
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