Facebook: addio alle armi

Facebook: addio alle armi

Stop ai post di coloro che propongono in vendita armi da fuoco: solo i rivenditori autorizzati potranno pubblicizzare il loro business
Stop ai post di coloro che propongono in vendita armi da fuoco: solo i rivenditori autorizzati potranno pubblicizzare il loro business

Facebook e Instagram hanno deciso di bloccare sulle proprie piattaforme la vendita di armi da fuoco tra privati nonché le inserzioni dei rivenditori non autorizzati.

La decisione segue i dettami di Barack Obama, che con con un’iniziativa presidenziale ha imposto a chiunque venda armi, anche se di seconda mano o online, di registrarsi come rivenditori di armi da fuoco e di effettuare sui prodotti acquistati e sull’acquirente i necessari controlli.
Per intervenire nei confronti dei rivenditori online, infatti, la Casa Bianca ha chiesto la collaborazione degli intermediari , e ai social netowrk di effettuare controlli sui rivenditori non autorizzati.

Così ora Facebook ha aggiornato le sue linee guida introducendo la proibizione ad utilizzare la sua piattaforma o quella di Instagram per vendere armi da fuoco, estendendo così le proibizioni già previste fin dal 2014 per quanto riguarda la vendita di farmaci e sostanze stupefacenti.

D’altra parte, come riferisce Monika Bickert, ai vertici delle politiche di prodotto del social nwetwork, “negli ultimi due anni sempre più persone utilizzano Facebook per scoprire, comprare e vendere prodotti.” E proprio alla luce di tale evoluzione il social network in blu sta cercando ora di adeguare le sue policy.

Così, insieme ad Instragram, ha prima bloccato le offerte di vendita di armi da fuoco che promuovevano il fatto che “non richiedessero controlli di background”, poi ha iniziato a bloccare tutte le inserzioni di rivenditori sprovvisti di licenza ed ha limitato la visualizzazione delle offerte ai maggiorenni ed ora ha iniziato a rimuovere qualsiasi post segnalato dai propri utenti relativo alle offerte di vendita di armi .
Saranno invece ancora permesse, da parte dei rivenditori autorizzati, le inserzioni a pagamento purché portino a transazioni fuori dalla sua piattaforma.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 1 feb 2016
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