Facebook contro i signori del likejacking

Facebook contro i signori del likejacking

L'azienda statunitense Adscend Media nel mirino del sito in blu e delle autorità di Washington. Avrebbe guadagnato più di un milione di dollari grazie ad uno schema fraudolento per sfruttare i "mi piace" degli utenti in blu
L'azienda statunitense Adscend Media nel mirino del sito in blu e delle autorità di Washington. Avrebbe guadagnato più di un milione di dollari grazie ad uno schema fraudolento per sfruttare i "mi piace" degli utenti in blu

Ad aprire il fuoco legale sono stati i vertici di Facebook insieme al Procuratore Generale dello stato di Washignton. Due distinte citazioni contro l’azienda del Delaware Adscend Media , accusata di aver avviato un vasto e pericoloso meccanismo di scam a danno degli utenti in blu.

I responsabili di Adscend Media avrebbero così guadagnato cifre mostruose – si parla di 1,2 milioni di dollari in un solo mese – attirando gli utenti di Facebook nella trappola del clickjacking o, nel caso del social network di Mark Zuckerberg, likejacking . Una serie di pagine fraudolente che promettono ai netizen la visione di contenuti incredibili .

Come ad esempio quella relativa ad un uomo che ha fotografato il suo viso ogni giorno per 8 anni consecutivi. L’ignaro utente social è a questo punto costretto a fare il classico mi piace , prima di riempire un modulo con alcune informazioni personali . Il contenuto promesso si rivela alla fine inesistente.

Stando ai numeri offerti dall’accusa, nel febbraio 2011 sono stati quasi 300mila gli utenti caduti nella trappola di Adscend Media . Le pagine fraudolente vengono puntualmente spammate a raffica nelle liste personali di contatto degli iscritti al social network statunitense. La società del Delaware è stata dunque accusata di pratiche ingannevoli di business, in evidente violazione delle leggi federali sulle comunicazioni commerciali a mezzo elettronico.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
27 gen 2012
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