Facebook ha annunciato nuove regole per proteggere gli utenti da bullismo e molestie. L’azienda di Menlo Park eliminerà i contenuti che attaccano personaggi pubblici, inclusi difensori dei diritti umani e giornalisti. Facebook vuole così rispondere alle accuse di fare poco per bloccare la diffusione di contenuti che incitano all’odio e alla violenza.
Nuova policy per bullismo e intimidazioni
La nuova policy vieta comportamenti di bullismo, intimidazioni, minacce e l’uso di termini offensivi verso altri utenti. In caso di violazione delle regole, i contenuti verranno eliminati. Se la violazione avviene spesso, Facebook disattiverà l’account.
L’azienda di Menlo Park eliminerà inoltre i contenuti pubblicati per attaccare singole persone attraverso molestie di massa coordinate. La stessa policy è valida per i contenuti discutibili indirizzati verso singoli utenti sotto forma di post, messaggi diretti e commenti. Verranno rimossi anche i contenuti pubblicati da account, pagine e gruppi creati da organizzazioni statali per attaccare i dissidenti politici.
Facebook ha introdotto inoltre regole specifiche per i personaggi pubblici. Verranno cancellati vari tipi di contenuti utilizzati per colpire questa categoria di utenti: profili, eventi, pagine e gruppi che considerano i personaggi pubblici come oggetti sessuali, immagini e disegni denigratori e a sfondo sessuale, descrizioni fisiche negative, commenti sessuali indesiderati e contenuti sessualmente molesti.
La nuova policy potrebbe essere considerata una risposta alle critiche ricevute dalla ex dipendente Frances Haugen. Nello stesso tempo però Facebook ha iniziato ad attuare misure per bloccare le fughe di notizie. Verrà infatti limitato l’accesso ai gruppi su Workplace, in modo da evitare la diffusione pubblica di documenti interni.
Un portavoce di Facebook ha dichiarato che questa modifica era stata programmata da diversi mesi:
I leak riducono l’efficacia, l’efficienza e il morale dei team che lavorano ogni giorno per affrontare le sfide che derivano dalla gestione di una piattaforma per miliardi di persone. Possono anche mettere a rischio i dipendenti che lavorano su argomenti sensibili all’esterno e portare a travisare e fraintendere argomenti complessi.