Mentre OpenAI inonda il web di immagini generate da ChatGPT che scimmiottano lo stile inconfondibile dello Studio Ghibli, Hayao Miyazaki tace. Ma i fan non ci stanno e, sul subreddit dedicato a Ghibli, hanno dichiarato guerra all’arte generata dall’intelligenza artificiale.
Ondata di immagini in stile Ghibli: Miyazaki tace, ma i fan insorgono contro ChatGPT
I fan del leggendario animatore giapponese sono indignati per la diffusione massiccia di immagini in stile Ghibli create dall’AI. Il timore è che queste imitazioni possano minacciare l’integrità e l’autenticità dello stile artistico del celebre studio d’animazione. Per i fan, queste imitazioni non sono un omaggio all’iconico artista. Anzi, sono un affronto: modelli AI generativa addestrati su immagini coperte da copyright di artisti come Miyazaki, senza il loro permesso.
Del resto, Hayao Miyazaki non ha mai fatto mistero del suo disprezzo per l’arte generata dall’AI. Ma la sete di imitazione dell’AI non si ferma a Ghibli. Ritratti in stile Pixar, illustrazioni alla Dr. Seuss… Persino l’account X della Casa Bianca ha postato un’immagine in stile Ghibli di un’immigrata che viene espulsa… verrebbe da dire “non c’è più religione“, a rischio di sembrare dei dinosauri…
700 milioni di immagini e un dilemma etico
Intanto, OpenAI fatica a gestire la popolarità del suo nuovo generatore. Brad Lightcap, responsabile delle operazioni quotidiane dell’azienda, ha dichiarato che oltre 130 milioni di utenti hanno generato più di 700 milioni di immagini con ChatGPT.
Ma a quale prezzo? Il dilemma etico che circonda l’uso di materiale protetto da copyright per addestrare i modelli di AI è tutt’altro che risolto. Editori come il New York Times hanno fatto causa a OpenAI, accusandola di aver usato i loro contenuti senza permesso né compenso. E lo stesso vale per Meta e Midjourney. In questo scenario, il silenzio di Miyazaki pesa come un macigno. I fan speravano in una presa di posizione netta del maestro, ma l’animatore non si è pronunciato (ancora).