Da diversi anni è in atto uno scontro tra le Big Tech, forze di polizia e politici in merito all’uso della crittografia end-to-end. I membri della Virtual Global Taskforce (VGT), tra cui FBI, Interpol e Nationale Crime Agency del Regno Unito, hanno chiesto a Meta di non attivare la tecnologia su Facebook Messenger e Instagram, in quanto può ostacolare le indagini sui pedofili.
Niente crittografia per proteggere i minori
Attualmente solo WhatsApp offre la crittografia end-to-end (E2EE) come impostazione predefinita. Su Facebook Messenger e Instagram è ancora opzionale, ma l’azienda di Menlo Park dovrebbe attivarla per tutti entro fine anno o nel corso del 2024. La Virtual Global Taskforce, formata da 15 forze dell’ordine, ha sottolineato “l’impatto devastante della E2EE sulla capacità di identificare e perseguire i criminali“, in quanto la tecnologia ostacola le indagini relative alla pedofilia online.
Il consorzio evidenzia che il numero di segnalazioni relative ad abusi sessuali sui minori è in aumento. Il National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) ha ricevuto 29,3 milioni di segnalazioni nel 2021, ovvero il 35% in più rispetto al 2020. Oltre 29 milioni sono arrivate da fornitori di servizi digitali. Meta è l’azienda con il maggior numero di segnalazioni.
La VGT cita come esempio il caso del pedofilo David Wilson, condannato a 25 anni di prigione nel 2021. Le prove sono state raccolte analizzando gli oltre 250.000 messaggi inviati tramite Facebook. Se verrà attivata la crittografia end-to-end, simili indagini non potranno essere effettuate. Le forze dell’ordine ritengono che esista una soluzione che possa garantire privacy e sicurezza allo stesso tempo.
Un portavoce di Meta ha dichiarato:
Non pensiamo che le persone vogliano che leggiamo i loro messaggi privati, quindi abbiamo sviluppato misure di sicurezza che prevengono, rilevano e ci consentono di agire contro questo odioso abuso, pur mantenendo la privacy e la sicurezza online. Mentre continuiamo a implementare i nostri piani di crittografia end-to-end, rimaniamo impegnati a collaborare con le forze dell’ordine e gli esperti di sicurezza dei minori per garantire che le nostre piattaforme siano sicure per i giovani.