Finlandia, raid della polizia contro Direct Connect

Finlandia, raid della polizia contro Direct Connect

Il paese viene considerato dalle major uno di quelli europei in cui più prolifera lo sharing: un blitz della polizia porta a perquisizioni e sequestri di server. Come da copione partono nuove denunce
Il paese viene considerato dalle major uno di quelli europei in cui più prolifera lo sharing: un blitz della polizia porta a perquisizioni e sequestri di server. Come da copione partono nuove denunce

Sono i gestori di server Direct Connect e i loro fruitori gli utenti presi di mira nelle scorse ore dalle forze di polizia finlandesi, protagoniste di una azione contro lo sharing dei file senza autorizzazione che non sembra avere precedenti nel paese. Al culmine di una indagine sul giro di materiali contraffatti, la polizia ha proceduto ad una serie di perquisizioni in alcune città, comprese Turku, Oulu e la capitale finlandese, Helsinki.

Le perquisizioni, riferiscono gli inquirenti – le cui parole sono state diffuse ieri alla stampa dalla federazione dei fonografici IFPI – hanno confermato che in queste località venivano gestiti un numero imprecisato di nodi Direct Connect .

A far partire le denunce contro i gestori di server DC sono stati quelli del CIAPC , associazione dedita alla lotta contro la pirateria e finanziata, tra gli altri, anche dalle major del cinema nonché dal ministero dell’Educazione finlandese. “Queste azioni (della polizia, ndr.) – ha dichiarato il direttore del CIAPC, Antti Kotilainen – non devono sorprendere nessuno. Questi sono tutti nodi a cui fanno riferimento migliaia di utenti e i loro gestori facilitavano la pirateria di massa, che coinvolgeva centinaia di migliaia di file musicali e decine di migliaia di film. I gestori di nodi DC dovrebbero essere consapevoli che presenteremo a breve nuove denunce”.

Le minacce di Kotilainen si basano tutte sulla legge finlandese che, sulla carta, potrebbe portare i denunciati in carcere per due anni . Ma il caso specifico di un gestore di server, che non detiene cioè i file ma si limita a mettere in comunicazione tra loro utenti che li detengono, deve ancora essere messo alla prova in tribunale in Finlandia. Non si può escludere, peraltro, che i gestori dei server coinvolti decidano di trovare una via extragiudiziale per uscire il più rapidamente possibile da un procedimento legale, a questo punto assai probabile.

E mentre IFPI e le altre associazioni di categoria applaudono a quanto messo in atto dalla polizia finlandese, non si può non notare come a livello internazionale negli ultimi tempi la crociata antiP2P abbia più e più volte preso di mira proprio Direct Connect , anche in Italia .

Vuoi per il suo “carattere”, che porta a gestire enormi quantità di file o comunque molti file di grandi dimensioni, vuoi per le modalità di utilizzo di DC via server, in questi mesi Direct Connect sembra essere divenuto l’obiettivo numero uno per le azioni di repressione del file sharing, azioni di cui le major sperano di poter sfruttare il peso mediatico per indurre molti utenti a desistere dalla condivisione non autorizzata di file protetti. E, a questo proposito, IFPI riferisce che gli utenti di sistemi P2P e simili in Finlandia nel 2006 erano stimati in poco più di 150mila , “la maggiorparte dei quali – chiosano le major – utilizza nodi di scambio finlandesi”.

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Pubblicato il
5 giu 2007
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