Trust Wallet ha comunicato che i circa 7 milioni di dollari in criptovalute sono stati sottratti da quasi 2.600 wallet. Sono in corso verifiche per individuare il numero esatto e i furbi che vogliono sfruttare l’occasione. L’azienda ha inoltre confermato che l’estensione per Chrome è stata inviata a Google da un cybercriminale.
Nuovi dettagli sul furto delle criptovalute
Trust Wallet, acquisita da Binance nel 2018, offre l’omonimo portafoglio digitale per conservare e gestire varie criptovalute e token. È disponibile tramite app mobile (iOS e Android) ed estensioni per browser (Chrome e Brave). In seguito alla pubblicazione della versione 2.68 per Chrome, il CEO di Binance (Changpeng Zhao) ha confermato il furto di circa 7 milioni di dollari in criptovalute.
Nel codice dell’estensione è stata aggiunto un file JavaScript che intercetta i dati dei wallet, tra cui la seed phrase. Il furto è avvenuto quando le ignare vittime hanno usato l’estensione il 26 dicembre. L’azienda ha immediatamente chiesto il blocco del dominio usato per esfiltrare i dati e rilasciato la versione 2.69 dell’estensione.
La CEO Eowyn Chen ha spiegato che la versione 2.68 non è stata rilasciata da Trust Wallet. L’indagine è ancora in corso, ma probabilmente è stata inviata a Google da un cybercriminale che ha ottenuto una API key del Chrome Web Store. L’estensione è stata approvata e pubblicata il 24 dicembre.
Tutte le API key sono state disattivate per impedire il rilascio di nuove versioni infette nelle prossime due settimane. L’azienda ha chiesto a Google i log del Chrome Web Store per individuare tracce dell’autore del furto. Potrebbe essere anche un insider, quindi i lavoratori da remoto devono inviare i loro dispositivi.
La CEO aveva comunicato che le perdite segnalate dagli utenti sono comprese tra 1,05 e 3,5 milioni di dollari, quindi il totale potrebbe essere superiore a 7 milioni. Successivamente ha comunicato che sono interessati 2.596 wallet. L’azienda ha però ricevuto oltre 5.000 reclami. Ciò significa che molti sono duplicati o falsi. Dovranno pertanto essere identificati gli utenti che hanno diritto al rimborso.