Francia, niente blocchi antiterrorismo

Francia, niente blocchi antiterrorismo

Il Primo ministro smentisce le indiscrezioni sulla presunta volontà del governo di limitare l'accesso a Tor e spegnere le reti WiFi pubbliche in situazioni di emergenza
Il Primo ministro smentisce le indiscrezioni sulla presunta volontà del governo di limitare l'accesso a Tor e spegnere le reti WiFi pubbliche in situazioni di emergenza

Il Primo ministro francese Manuel Valls ha smentito le voci che volevano il Governo interessato a stringere le viti sul controllo di Internet e a limitare l’accesso alle reti WiFi nel clima di terrore che pesa sulla Francia.

A sollevare le paure degli osservatori erano state proprio le parole di Valls che, insieme al segretario di Stato con delega all’informatica Axelle Lemaire, aveva convocato Apple, Facebook, Google, Microsoft e Twitter invocando la loro collaborazione nella lotta al terrorismo.
Se tale posizione poteva essere interpretata come una mano tesa al settore ICT ed ai suoi protagonisti per cercare di fare fronte comune nei confronti del terrorismo, forte era altresì la paura delle azioni coercitive di censura e controllo siu Internet adottate in passato da Parigi in particolare a seguito dell’attacco alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.

A questo si erano aggiunte le voci , raccolte da Le Monde , che parlavano di una proposta di legge destinata a mettere a bando l’utilizzo della darknet Tor e a prevedere il blocco delle connessioni WiFi pubbliche o aperte durante le situazioni di emergenza, con l’obiettivo dichiarato di limitare la possibilità di anonimato e di permettere agli utenti di confondere le proprie tracce in rete.

Proprio su tali indiscrezioni, che sembravano concretizzarsi in una proposta del Ministro degli Interni, ha ora deciso di fare chiarezza Valls_ ha specificato che non vi è alcuna intenzione di bloccare o monitorare Tor né di limitare gli accessi alle reti WiFi.

Valls ha quindi riferito che “la libertà di Internet è uno strumento fondamentale per permettere la comunicazione fra le persone ed un incentivo per l’economia”. Per quanto, dunque, sia “anche un mezzo per i terroristi per comunicare e diffondere la loro ideologia totaliaria”, le forze dell’ordine avrebbero “già analizzato tutti gli aspetti della questione per meglio combattere il terrorismo”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
14 dic 2015
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