Francia e Olanda chiedono un sovranismo digitale

Francia e Olanda chiedono un sovranismo digitale

Francia e Olanda chiedono all'Europa una maggior intraprendenza nel difendere il mercato interno europeo dalle ambizioni delle big statunitensi.
Francia e Olanda chiedono un sovranismo digitale
Francia e Olanda chiedono all'Europa una maggior intraprendenza nel difendere il mercato interno europeo dalle ambizioni delle big statunitensi.

Francia e Olanda avrebbero congiuntamente firmato una richiesta all’Unione Europea affinché difenda il continente dai grandi gruppi della tecnologia d’oltreoceano: Alphabet, Facebook, Amazon (e altri) sono dunque nel mirino nei due stati, cercando però una soluzione che possa essere condivisa a livello UE.

Francia e Olanda: l’UE difenda i confini dalle big tech

A rivelare la richiesta è CNBC, spiegando che l’iniziativa sarebbe motivata dalla necessità di difendere il mercato interno, costringendo i gruppi extra-UE a specifiche concessioni affinché la loro attività possa essere concessa sul vecchio continente. Non che l’UE sia rimasta a guardare, ma ad oggi sono ancora scarsi i risultati su questo fronte. Da una parte v’è una Web Tax che ancora non riesce ad affermarsi; dall’altra v’è una pressione antitrust crescente, ma ancora la commissaria Vestager non ha potuto portare a termine le iniziative di cui si è resa protagonista. In questa temporanea impasse, Francia e Olanda cercano di alzare l’asticella e di riportare il tema al centro del dibattito, auspicando dalle autorità europee maggior intraprendenza.

La risposta racconta dalla CNBC arriva da un portavoce della Commissione, secondo cui l’UE vorrebbe muoversi con una risposta “olistica”, funzionale al mercato digitale senza mettere nel mirino una lista specifica di aziende. Criteri generali motivati e organici, insomma, invece di un elenco di gruppi da colpire in modo mirato.

L’UE spiega insomma di essere al lavoro, di essere recettiva nei confronti di eventuali nuove proposte, e spiega che entro la fine dell’anno giungerà ad una prima proposta da mettere in pasto al Parlamento ed ai Paesi membri. Nessuna iniziativa isolata e nessuna fuga in avanti, insomma: ogni stretta sia frutto della concertazione europea, sulla base dei principi europei, all’interno di una strategia europea.

Fonte: CNBC
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Pubblicato il
16 ott 2020
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