Che iRobot non navigasse in acque tranquille era cosa nota da tempo, fin dalla mancata acquisizione da parte di Amazon, ma l’avvio formale della procedura fallimentare ha comunque destato scalpore e sollevato qualche giustificata preoccupazione. Il marchio, che ha alle spalle 35 anni di storia, sopravvivrà. E con esso anche i robot aspirapolvere e lavapavimenti della gamma Roomba, ma con quali modalità?
PICEA aspira il marchio Roomba
È una domanda legittima, che si stanno ponendo tutti coloro che ne hanno in casa uno. Sappiamo dal comunicato distribuito che l’intenzione è di cedere il controllo al 100% nelle mani di PICEA Robotics, nome sconosciuto ai più. Di chi si tratta?
È un’azienda cinese già legata ad iRobot da una partnership per la realizzazione e l’assemblaggio dei modelli commercializzati. Ha sede nella città di Shenzhen, è nota anche come 3irobotix (più avanti vedremo perché) e dalle sue fabbriche escono prodotti di altri brand come Electrolux, Philips, Xiaomi, Haier, Whirlpool e Anker. Lo si legge sulle pagine del sito ufficiale.
Vanta spedizioni globali per oltre 20 milioni di unità, una capacità produttiva che supera gli 8,5 milioni su base annua e afferma di detenere più del 30% di market share tra i modelli di fascia alta. I suoi impianti occupano un’area di 200.000 metri quadrati con oltre 5.000 dipendenti impiegati, il laboratorio 3.700 metri quadrati con più di 600 addetti a ricerca e sviluppo. Nel portfolio detiene circa 1.100 brevetti.

Controlla anche il marchio 3i (da qui 3irobotix) che propone alcuni robot aspirapolvere, proprio come i Roomba. Insomma, è uno di quei colossi asiatici di cui si sente poco parlare, ma senza i quali molti prodotti non arriverebbero nelle nostre case.
Il brand iRobot continuerà a esistere
Nel comunicato distribuito da iRobot, l’azienda non parla di fallimento né di bancarotta, anche se a conti fatti di questo si tratta, ma di una transazione strategica per guidare il piano di crescita a lungo termine
. In seguito alla cessione al 100% nelle mani di PICEA Robotics, la società continuare a operare normalmente, a perseguire la propria roadmap di sviluppo prodotti e a mantenere la propria presenza globale
. Insomma, il brand sopravvivrà.
E per quanto riguarda i dispositivi già acquistati e attivi nelle nostre case? Dovrebbero continuare a ricevere il supporto garantito fino a oggi. Ci saranno eventualmente da verificare le modalità di trattamento dei dati, con l’entrata in scena di una realtà cinese.