Galaxy Z Flip4: i miti da sfatare sul display pieghevole

Galaxy Z Flip4: i miti da sfatare sul display pieghevole

Abbiamo provato il Flip4: dopo molti apri-e-chiudi, ecco alcuni falsi miti da sfatare sulle convinzioni che troppi hanno ereditato sui display pieghevoli.
Galaxy Z Flip4: i miti da sfatare sul display pieghevole
Abbiamo provato il Flip4: dopo molti apri-e-chiudi, ecco alcuni falsi miti da sfatare sulle convinzioni che troppi hanno ereditato sui display pieghevoli.

Finché non ci si mette le mani su, non è possibile avere un’idea chiara su ciò che significhi utilizzare un display pieghevole. Inevitabilmente, infatti, essendo questa la maggior novità introdotta nei nuovi dispositivi Samsung, l’attenzione ricade tutta in quella piccola striscia che sta tra il display e la cerniera di piega, dove la mente va scrupolosamente a cercare motivi di preoccupazione.

A scanso di equivoci, dopo aver testato a lungo il Samsung Galaxy Z Flip4, occorre dunque affermare una prima chiara percezione di sicurezza e solidità: dopo gli inevitabili tentennamenti delle prime aperture, ci si approccia al Flip con massima tranquillità proprio in virtù della sensazione che restituisce alla mano.

Per far comprendere meglio l’esperienza, ecco tre falsi miti che occorre pertanto sfatare per spianare l’orizzonte dei foldable a chi ancora non ne ha sperimentato uno:

  1. Il punto di piega si avverte, ma non infastidisce
    Il punto di piega c’è e non se ne può fare chiaramente a meno: si vede, pur se vagamente, e lo si avverte al polpastrello. In nessun caso è fastidioso: non rallenta le operazioni a schermo, non deforma le immagini e non rappresenta un ostacolo. Non bisogna attendersi un display tradizionale, perché occhio e polpastrello sono in grado di avvertire il punto di piega in modo chiaro, ma al tempo stesso non si tratta di un minus: ben più ampi sono invece i vantaggi.
  2. Il display non è “molle”
    Chi si attende un display differente da quelli tradizionali dovrebbe mettere quanto prima le mani su un pieghevole per rendersi conto come le differenze siano minime. Il sottile film plastico del display sostituisce perfettamente i display tradizionali, ma l’elasticità della piega non tradisce punti deboli: quando il dito si appoggia, il sostegno è rigido tanto sui due lembi pieghevoli che nell’area centrale della cerniera.
  3. La piega non è solo un vezzo
    Piegare il display non è soltanto una questione di formale comodità. Come già dalle nostre prime analisi, piegare il Flip4 e sfruttare al meglio display e fotocamera posteriori significa esprimere valore nuovo ed ulteriore nel dispositivo. Le dimensioni ridotte sono il fine ultimo della tecnologia dei foldable, ma da questa evoluzione emergono funzioni e possibilità nuove da poter sfruttare.

Samsung Galaxy Z Flip4

Nel feeling che maturerà tra consumatori e display pieghevole sarà costruito il futuro di questo particolare formato. I vantaggi sono innegabili all’aumentare della superficie del display, mentre non sono sufficiente argomentazione quando il polliciaggio è minore. Per questo le scelte di Samsung con Flip4 e Fold4 sembrano opportune su tutta la linea, a partire dal dimensionamento e dai cardini stilistici del design approntato.

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Flip4 e Fold4 non sono per tutti. Possono però essere la soluzione ideale per molti utenti che rischiano di non valutare questa soluzione solo per timore di un display “eretico” che si piega contro ogni logica ereditata da anni di display rigidi. Paradossalmente, una volta superati i problemi iniziali evidenziatisi con le prime generazioni, proprio il display (ben protetto dalla scocca a conchiglia) potrebbe essere l’ultimo dei problemi dei foldable. Solo una volta metabolizzato questo aspetto anche l’ultimo falso mito sui display pieghevoli sarà archiviato.

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Pubblicato il
25 ago 2022
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