Europol ha fornito supporto tecnico a otto paesi per individuare e rimuovere contenuti di propaganda terroristica, razzista e xenofoba da giochi online e piattaforme correlate. L’operazione, eseguita lo scorso 13 novembre, ha permesso di eliminare oltre 6.000 link. Un report di prossima pubblicazione descriverà gli interventi effettuati nel corso del 2024.
Radicalizzazione attraverso il gaming online
In passato, il processo di radicalizzazione prevedeva incontri diretti con i potenziali “adepti”. Oggi vengono sfruttati anche i social media, servizi di condivisione video e giochi online. Il contrasto alla propaganda razzista, xenofoba e terroristica è un’attività molto complessa. I contenuti vengono creati e diffusi con diverse piattaforme. Possono ad esempio essere registrati all’interno di un gioco online o della sua funzione di chat, modificati con parole estremiste, emoji, cori o musica e poi diffusi su un social media tradizionale.
In Europa, questa attività di contrasto viene svolta dalla Internet Referral Unit (IRU) dell’Europol. All’operazione del 13 novembre hanno partecipato Danimarca, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Sono stati segnalati e rimossi circa 5.408 link a contenuti jihadisti, 1.070 link a contenuti violenti (estremismo di destra e terroristici) e 105 link a contenuti razzisti e xenofobi.
I partecipanti al cosiddetto Referral Action Day hanno individuato contenuti su diverse piattaforme. Europol non ha pubblicato i nomi, ma dalle descrizioni sembrano piuttosto popolari (scambio di informazioni sui giochi, streaming del gameplay in tempo reale con chat). Queste piattaforme sono utilizzate da minori, i principali candidati al processo di radicalizzazione.
Il report che verrà pubblicato entro fine anno descriverà gli interventi dalla IRU nel corso del 2024. Alcune attività vengono svolte sulla base del regolamento europeo 2021/784 relativo al contrasto della diffusione di contenuti terroristici online.