GdF, maxi sequestro di IPTV illegali

GdF, maxi sequestro di IPTV illegali

Chiusi 9 siti e sequestrati 89 server che trasmettevano tramite IPTV i canali Sky e Mediaset. Le Fiamme Gialle ora vorrebbero rintracciarne gli utenti che hanno beneficiato dell'illecito vantaggio
Chiusi 9 siti e sequestrati 89 server che trasmettevano tramite IPTV i canali Sky e Mediaset. Le Fiamme Gialle ora vorrebbero rintracciarne gli utenti che hanno beneficiato dell'illecito vantaggio

Le fiamme gialle hanno chiuso 9 portali Internet che offrivano in maniera abusiva e a prezzi stracciati accesso ai contenuti audiovisivi dei palinsesti pay-per-view di Mediaset Premium e Sky .

L’operazione, nome in codice “Pirate on Demand”, condotta dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cagliari è iniziata nel settembre del 2016 sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Cagliari Dott. Giangiacomo Pilia ed ha portato al sequestro di 89 server utilizzati per alimentare i siti Internet incriminati.

A collaborare con le forze dell’ordine anche le unità anti-pirateria di Sky e Mediaset che hanno reso possibile lo sfruttamento in sede di indagine della tecnologia digital content protection e della firma presente nei video: proprio seguendo queste tracce le autorità sono riuscite a risalire ad una serie di indirizzi IP e siti Internet ricorrenti che sono stati individuati come l’origine della diffusione. Per farlo hanno dovuto analizzare una consistente mole di dati scambiati tra Internet Service Provider, uploader e utenti finali e a individuare le informazioni di reale interesse rispetto alle indagini.

I 9 portali, oscurati tramite richieta ai provider, rendevano disponibili i contenuti tramite IPTV: chi si abbonava, ad un cifra considerevolmente più bassa rispetto all’offerta regolare delle due emittenti poteva accedere ai relativi contenuti piratati sia in modalità live streaming dei canali trasmessi, sia on demand, ovvero con una raccolta dei contenuti offerti su richiesta .

L’operazione ha portato alla perquisizione dei locali e all’ispezione informatica nei confronti dei presunti amministratori di tali siti. Successivamente si è provveduto al blocco degli 89 server che li alimentava, fermando il flusso di dati.

In base alle prove raccolte sono stati quindi denunciati un imprenditore della provincia di Varese ed uno di Macerata , entrambi per violazione della normativa sul diritto d’autore ( art. 171 Ter, Comma 2, Lettera A Bis ), sulla frode informativa ( articolo 640 Ter codice penale ) e per contraffazione ( art. 473 codice penale ).

Ora le autorità stanno lavorando alla quantificazione del giro d’affari, che sarà determinante anche nel corso della causa nei confronti dei due imprenditori. Inoltre La Guardia di finanzia ha fatto intendere di voler investigare la posizione degli abbonati ai servizi pirata . Insomma, minaccia di perseguire anche gli utenti.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
28 giu 2017
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