Gemini 3.0 Pro: qualcuno lo sta già utilizzando

Gemini 3.0 Pro: qualcuno lo sta già utilizzando

Il nuovo modello potrebbe arrivare a dicembre: i test sembrano essere già stati avviati, primi feedback molto positivi per Gemini 3.0 Pro.
Gemini 3.0 Pro: qualcuno lo sta già utilizzando
Il nuovo modello potrebbe arrivare a dicembre: i test sembrano essere già stati avviati, primi feedback molto positivi per Gemini 3.0 Pro.

Chi ha già avuto modo di provarlo ha definito Gemini 3.0 Pro come un vero e proprio balzo in avanti per l’AI. Per ora, Google mantiene il massimo riserbo, almeno in via ufficiale. Il prossimo modello di punta Made in Mountain View potrebbe arrivare a breve, stando ad alcuni nuovi indizi.

Indizi sull’arrivo di Gemini 3.0 Pro

Negli ultimi giorni si sono moltiplicati i post di chi ha già ottenuto l’accesso attraverso tool come Google AI Studio, direttamente dall’interfaccia di Gemini oppure tramite GitHub Copilot. Tutti concordano sulle capacità di questa nuova intelligenza artificiale.

Qualche esempio per capirne meglio la portata? Programmazione di videogiochi e interi siti web complessi con un prompt, anche nel caso delle piattaforme e-commerce, generazione di SVG con risultati convincenti, persino il superamento del test del pellicano in bicicletta. Qualcuno sarebbe addirittura riuscito a ricreare un clone funzionante di X o di un sistema operativo Windows con una sola istruzione. Il video qui sotto lo descrive come il killer di ChatGPT.

È tutto da prendere con le pinze, in attesa di un annuncio ufficiale e di una prova sul campo. Per quanto riguarda le tempistiche, potrebbe essere necessario attendere dicembre, lo stesso mese scelto due anni fa per la presentazione della versione 1.0 e lo scorso anno per quello della successiva 2.0. La 2.5 è invece arrivata a marzo.

Rollout graduale per raccogliere feedback

Analizzando quanto trapelato, sembra che Google abbia scelto di iniziare a sottoporre Gemini 3.0 Pro a un numero ristretto di utenti con l’obiettivo di raccogliere i primi feedback, per poi eventualmente aggiustare il tiro in vista di un rollout su larga scala. Non esiste un vero e proprio tutorial per ottenere l’accesso: c’è chi consiglia di inviare decine di volte lo stesso prompt in chat, fino a veder comparire una doppia risposta, ma non possiamo confermarne l’efficacia.

Non è invece difficile immaginare un’integrazione prevista fin da subito nei principali strumenti e prodotti offerti, a partire da quelli dei Workspace. Potrebbe essere questo l’asso nella manica di bigG per rispondere a OpenAI e al suo GPT-5 oltre che ai tanti concorrenti che oggi animano il settore dell’intelligenza artificiale.

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Pubblicato il
27 ott 2025
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