GeoHot dona dollari a EFF

GeoHot dona dollari a EFF

L'hacker statunitense ha versato 10mila dollari nelle casse di Electronic Frontier Foundation. Che si era schierata con lui nel corso della causa legale intentata da Sony per il jailbreak di PlayStation 3
L'hacker statunitense ha versato 10mila dollari nelle casse di Electronic Frontier Foundation. Che si era schierata con lui nel corso della causa legale intentata da Sony per il jailbreak di PlayStation 3

È passata poco più di una settimana dall’ accordo raggiunto tra i legali del colosso giapponese Sony e lo smanettone statunitense George Francis Hotz, meglio noto come GeoHot. La tregua era stata dunque siglata dalle parti, con un’ingiunzione permanente prescritta dal giudice affinché l’hacker non ripetesse il jailbreak della PlayStation 3, promettendo inoltre di non accedere più ad alcun prodotto distribuito da Sony .

GeoHot ha ora pubblicato un nuovo post sul blog geohotgotsued , sfruttato dallo stesso hacker per aggiornare tutti i suoi sostenitori sull’andamento della causa legale. Una somma pari a 10mila dollari è stata versata nelle casse di Electronic Frontier Foundation (EFF) , organizzazione da tempo impegnata nella tutela dei vari diritti di milioni di netizen.

La stessa EFF era precedentemente intervenuta in difesa di Hotz, insieme al gruppo di attivisti Anonymous e ad altri supporter. Donazioni erano state fatte per la difesa legale dell’hacker, che ha appunto deciso di donare il denaro in eccedenza agli amici di EFF. GeoHot ha sottolineato come auspica che i 10mila dollari donati all’organizzazione possano contribuire alla speranza di trasformare gli Stati Uniti in un “brillante esempio di libertà”. Slegati dal potere degli interessi privati e da leggi come il Digital Millennium Copyright Act .

GeoHot ha dunque assicurato che non continuerà a lavorare in maniera anonima sui prodotti Sony, non per rispetto verso il colosso giapponese ma nei confronti della corte . L’hacker ha infine sottolineato come basti giurare di non farlo mai più per risolvere una battaglia come la sua, che non metterebbe a repentaglio gli intenti di ricerca di altri smanettoni. Hotz non sarebbe sorpreso da un eventuale licenziamento degli ingegneri al lavoro sulla sicurezza della PS3.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
20 apr 2011
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