Un tribunale tedesco ha giudicato ambigui le condizioni di utilizzo di alcuni servizi offerti da Google. Secondo la sentenza potrebbero essere interpretati in modo da compromettere i diritti dell’utente.
Il caso era stato portato di fronte alla corte di Amburgo da un’associazione di consumatori tedesca, che ne ha accolto l’esito come una vittoria nella battaglia per la trasparenza in Rete.
Sotto accusa nello specifico le condizioni di utilizzo per l’apertura di un account di Google Mail o Google Documents , darebbero – interpretate in un certo modo – la possibilità a BigG di rivedere e addirittura cancellare le informazioni dell’utente. Come la clausola 8.3 dove si legge: “Google si riserva il diritto (…) di visualizzare in anteprima, rivedere, segnalare, filtrare, modificare, rifiutare o rimuovere tutto o parte del Contenuto di qualsiasi Servizio”.
Google dovrà ora cambiare i termini di utilizzo, cancellando dieci clausole. Un portavoce ha dichiarato che erano già state modificate prima della sentenza , chiarendo che significano semplicemente che gli utenti accettano che alcuni dati caricati potranno essere modificati solo da altri utenti da loro esplicitamente autorizzati (per esempio attraverso la condivisione di Google Docs). Non vi era quindi da parte di Google l’intenzione di arrogarsi il diritto “di accedere ai documenti privati o addirittura di modificarli o cancellarli”, ha spiegato il portavoce.
Claudio Tamburrino