Gli smartphone potrebbero determinare l'ubriachezza

Gli smartphone potrebbero determinare l'ubriachezza

Uno studio della Stanford University evidenzia il potenziale degli smartphone nel rilevare quando una persona è in stato di ubriachezza.
Gli smartphone potrebbero determinare l'ubriachezza
Uno studio della Stanford University evidenzia il potenziale degli smartphone nel rilevare quando una persona è in stato di ubriachezza.

Un recente studio, condotto dalla Stanford University negli Stati Uniti e pubblicato sul Journal of Studies on Alcohol and Drugs, ha messo in evidenza il potenziale degli smartphone nel rilevare quando una persona è ubriaca.

Smartphone: modelli vocali per determinare l’ubriachezza

Andando più nel dettaglio, lo studio ha messo in risalto una probabilità del 98% che gli smartphone possano identificare con precisione quando una persona si trova in stato di ubriachezza facendo affidamento sui modelli vocali.

Lo studio ha coinvolto 18 persone di età pari o superiore a 21 anni, i cui modelli vocali sono stati analizzati dai sensori per rilevare se, appunto, erano ubriachi o meno.

Ai partecipanti è stato somministrato un dosaggio alcolico in base al loro peso corporeo e hanno dovuto finire le loro bevande entro un’ora.

Successivamente gli è stata data una serie di scioglilingua. I partecipanti hanno dovuto ripeterli ad alta voce ogni ora per un massimo di sette ore, mentre le loro voci venivano registrate dagli smartphone.

Prima di bere, gli scienziati hanno misurato i livelli di alcol nel respiro dei partecipanti e hanno fatto registrare anche gli scioglilingua. Anche i livelli di alcol nel respiro sono stati misurati dopo ogni 30 minuti per un massimo di sette ore.

In seguito, i ricercatori hanno esaminato parametri come la frequenza e il passo con incrementi di un secondo, isolando la voce mediante strumenti software

In conclusione, i ricercatori hanno confrontato i risultati ottenuti con quelli dell’alcol nel respiro e li hanno trovati sorprendentemente simili.

Brian Suffoletto, professore associato di medicina d’urgenza alla Stanford University, ha dichiarato di essere rimasto sorpreso dall’accuratezza dei risultati e ha aggiunto che sono necessari ulteriori studi per confermare la validità di essi, suggerendo altresì che tali esiti potrebbero rivelarsi utili per ridurre gli infortuni in strada e le morti per guida in stato di ebrezza o simili in futuro.

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Pubblicato il
9 nov 2023
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