Gmail consiglia di togliersi IE6 dai mouse

Gmail consiglia di togliersi IE6 dai mouse

Che sia propaganda o genuino interesse verso un web più sicuro poco importa: Google si smarca in via definitiva dal vecchio browser Microsoft
Che sia propaganda o genuino interesse verso un web più sicuro poco importa: Google si smarca in via definitiva dal vecchio browser Microsoft

Odiato, sfottuto e infine abbandonato anche dalla società che lo ha sviluppato un eone informatico fa, su Internet Explorer 6.qualcosa cade l’ultima tegola, a ricordare gli utenti che aggiornare il browser può non essere una cattiva idea: Google, la corporation che indicizza una qualche parte di Internet non vuole più IE 6 tra i piedi, e lo dice chiaro e tondo attraverso una delle sue web-appliance più utilizzate.

Chi si avvale di Gmail per mezzo di un browser web, infatti, e contemporaneamente è così naif da avere installato IE 6 al posto di qualsiasi altra cosa, si trova da alcuni giorni davanti a un messaggio che lo invita a ottenere “una Gmail più veloce”, messaggio subliminale che in realtà porta a una pagina che vanta sì le doti velocistiche superiori di Chrome e Firefox ma che soprattutto indica IE 6 come browser non supportato dalla popolare webmail .

Installare Chrome, il browser che ha scatenato la terza grande guerra per il controllo delle interfacce web, oppure quello che ha avviato la precedente, ovvero Firefox, per Google poco importa: quello che conta è passare a una tecnologia superiore, meglio ancora se è “amica” come quella di Mozilla, che presto sarà solo un avversario ma per ora rimane un investimento che Mountain View paga con qualche decina di milioni di dollari esentasse.

Oltre al link diretto a Firefox o Chrome, la pagina di “upgrade” consigliata da Google Gmail elenca gli altri browser (tra cui Safari e il prossimo IE 8 ) come “compatibili” con la webmail.

Oltre ad influenzare il comportamento degli utenti consumer , il mancato supporto di IE 6 costringerà un numero non precisato di piccole aziende e realtà corporate a fare lo switch a un browser più moderno, e se finora l’ignavia di amministratori e dipendenti ha lasciato marcire il browser colabrodo per antonomasia sulle macchine più diverse, Google costringe a guardare in faccia la realtà senza ricercare scusanti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
15 gen 2009
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