Da sempre Google si fa vanto della propria ossessione per la velocità e l’aumento costante delle performance dei server web. A Mountain View hanno codificato questa ossessione con l’ iniziativa Google Speed , e ultima aggiunta in ordine di tempo alla succitata attività è il nuovo modulo “mod_pagespeed” per il server HTTP Apache .
Provider, webmaster e amministratori di server possono implementare il nuovo modulo open source per “ottimizzare in maniera veloce e automatica i propri siti”. Grazie a mod_pagespeed , sostiene Google, i tempi di caricamento di un pagina web si riducono del 50 per cento e di conseguenza la velocità del sito web corrispondente raddoppia.
Integrando mod_pagespeed nella propria installazione Apache, i “signori dei server” fanno si che il modulo di Google si incarichi di applicare una serie di ottimizzazioni prestazionali senza dover modificare manualmente la configurazione.
In particolare mod_pagespeed modifica le pagine create da un CMS ( Content Management System ) senza dover per questo passare dal CMS stesso, ricomprime le immagini quando cambiano i contenuti delle pagine HTML, estende a un anno la “durata vitale” della cache per elementi generalmente statici come logo e immagini – garantendo nel contempo la facoltà di modificarli all’amministratore.
Google mette a disposizione una serie di pacchetti con cui installare mod_pagespeed su diverse distro Linux, assieme ovviamente al codice sorgente che chiunque può scaricare, installare e modificare. Per spingere sull’adozione diffusa del suo nuovo modulo , a Mountain View hanno infine pensato di lavorare a stretto contatto con Go Daddy per l’integrazione di mod_pagespeed sulla maggior parte dei suoi server, e con Contendo che lo installerà nella sua rete CDN ( Content Delivery Network ).
Alfonso Maruccia