Google ha svelato il suo ultimo esperimento: Disco, uno strumento che prende le schede aperte nel browser e le trasforma in applicazioni web personalizzate grazie a Gemini 3, il modello di punta di Google.
Con Google Disco le schede del browser diventano app, come funziona
Il cuore di Disco sono i “GenTabs“, uno strumento che suggerisce applicazioni web interattive in base a quello che si sta facendo online. Se si studia biochimica, GenTabs potrebbe generare un’app per visualizzare i concetti in modo più chiaro. Si hanno 10 ricette di torte aperte e non si sa cosa preparare per la cena con gli amici? GenTabs crea un comparatore che aiuta a scegliere.
Certo, si potrebbe facilmente obiettare che molte di queste cose si possono già fare con ChatGPT o altri chatbot. Ed è vero. Ma GenTabs le fa in un modo diverso, utilizza direttamente le informazioni presenti nel prorio browser e nella cronologia delle chat con Gemini per creare esperienze personalizzate al volo, senza che si debba copiare e incollare manualmente tutto in un prompt.
Una volta creata l’app, si può perfezionare usando prompt in linguaggio naturale. Google precisa che i contenuti generati in GenTabs rimandano sempre alle fonti originali. Una mossa intelligente per evitare accuse di plagio e per assicursi che giornalisti, creator e siti citati ricevano il riconoscimento che gli spetta.
Chrome diventa più intelligente
Google non è nuova agli esperimenti di integrazione tra AI e browser. Mentre Perplexity ha lanciato Comet e OpenAI ChatGPT Atlas, Google ha scelto una strada diversa: infilare Gemini dentro Chrome, il browser che già usano miliardi di persone.
Già oggi è possibile usare Gemini per fare domande sulla pagina web che si visualizza. Con GenTabs, però, l’attenzione si sposta dall’analisi di una singola pagina alla gestione dell’intera sessione di navigazione. Non importa se si hanno 5 o 50 schede aperte su argomenti correlati, GenTabs le guarda tutte, afferra il contesto e alla fine propone qualcosa di utile.
Disponibilità
Naturalmente, come tutti gli esperimenti di Google che sembrano interessanti, Disco non sarà disponibile per tutti subito. Inizialmente sarà accessibile solo a un numero limitato di tester attraverso Google Labs. Chi vuole provarlo dovrà iscriversi a una lista d’attesa e scaricare l’app, partendo da macOS.
Google dice che le idee interessanti sviluppate tramite Disco potrebbero un giorno trovare applicazione in altri prodotti Google più grandi. È la stessa strategia che ha portato alla nascita e morte di decine di progetti di Big G negli ultimi vent’anni. L’azienda sottolinea anche che GenTabs è solo la prima funzionalità di Disco in fase di test, quindi lascia intendere che con il tempo arriveranno altre funzioni. Quali? Mistero.