Se esiste un concetto chiaro e certo che ha ispirato la nascita del cosiddetto Web 2.0 è quello dell’ accessibilità . Costruire tecnologie capaci di facilitare l’usabilità dei nuovi apparecchi a chiunque, anche ai portatori di handicap, è uno degli obiettivi principali di numerose aziende. E di certo, Google non poteva mancare all’appuntamento con le tecnologie user-friendly .
Le due nuove applicazioni Android appena rilasciate da BigG si chiamano WalkyTalky e Intersection Explorer , e puntano a facilitare la mobilità fisica dei non vedenti (ma anche no).
La prima si presenta, sostanzialmente, come una sorta di Street View vocale : l’utente inserisce l’indirizzo di destinazione e l’applicazione non solo indica, attraverso una voce, il percorso da seguire, ma segnala anche le strade e gli incroci superati, offrendo una panoramica generale del posto in cui ci si trova. Intersection Explorer, invece, permette la visita interattiva di un quartiere: dopo aver rintracciato la mappa d’interesse, un sistema vocale fornisce informazioni sulle strade e i luoghi toccati dal proprio dito sullo schermo.
Le due applicazioni rientrano nel progetto Eyes-Free targato Google, il cui intento è quello di sviluppare nuovi software in grado di rafforzare l’autonomia delle persone ipovedenti. WalkyTalky e Intersection Explorer sono solo le ultime due iniziative di Android rivolte ai ciechi e rientrano in un sistema più ampio del quale fanno parte anche TalkBack e Eyes-Free Shell .
Con progetti di questo tipo, Mountain View sembra voler recepire al meglio la nuova legge sull’accessibilità firmata dal Presidente statunitense Barack Obama, le cui regole intendono facilitare l’accesso alle attuali tecnologie da parte di utenti affetti da sordità e/o cecità.
E una testimonianza della validità di tali iniziative, e dell’importanza dei device come gli smartphone touch, arriva da Austin Seraphin, cieco dalla nascita, che sul suo blog racconta il cambiamento della propria vita provocato in questo caso dal suo nuovo iPhone. Scrive Seraphin: “Da quando ho un iPhone, la mia vita è cambiata per sempre. Penso si tratti della cosa migliore che sia capitata ai ciechi da molto tempo, forse da sempre. Offre senza difficoltà l’accesso alle applicazioni e mi ha cambiato la vita in 24 ore”.
Cristina Sciannamblo
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Burning Man
Articolo molto ben fatto, se qualcuno è interessato ad approfondire il Burning Man può scrivere a italy@burningman.com e dare un'occhiata a questi siti:http://regionals.burningman.com/eu_it.htmlhttp://www.italianburners.orghttp://www.facebook.com/italianburnersAggiungo inoltre che la Burning Man LLC sembra voglia diventandare no profit:http://blog.burningman.com/eventshappenings/the-state-of-the-man/DarioRe: Burning Man
- Scritto da: Dario> Aggiungo inoltre che la Burning Man LLC sembra> voglia diventandare no> profit:Forse avrebbero dovuto farlo molto tempo fa...e non solo ora che Harvey vuole lasciare la direzione. Significhera' sicuramente una maggiore apertura, ma anche che il tutto rimarra' nelle mani di volontari che non avranno i benefici economici che Harvey ha avuto.E credo che sara' difficile che il BM ritorni allo spirito originario, quando l'idea principale era solo condividere e sperimentare in una comunita' senza leaders.In ogni modo, meglio tardi che mai!Grazie per i link,TatianaTatiana BazzichelliRe: Burning Man
Sono assolutamente d'accordo che doveva essere resa no profit molto tempo fa e che Larry Harvey ha goduto di forse troppi benefici in questi anni, però vorrei approfondire il discorso sulla parte organizzativa del Burning Man.Da anni ormai tutte le parti più importanti dell'organizzazione sono in mano ad altre persone, volontarie o stipendiate, e pur mantenendo un ruolo molto importante a livello decisionale non vedo Larry come un punto chiave nell'organizzazione del Burning Man. Quindi anche se abbandonasse la direzione non credo che la cosa influenzerebbe in maniera drastica la comunità secondo me.Inoltre bisogna soffermarci su quello che il Burning Man ci ha regalato in questi anni. Le organizzazioni come il Black Rock Solar, i Burner Without Border, la Black Rock Art Foundation così come gli eventi locali quali Burning Flipside, Playa del Fuego ma anche l'Europeo Nowhere o l'Italiano Italian Burning Weekend rappresentano secondo me i luoghi dove ricercare in maniera più vera ed autentica condivisione e sperimentazione. Queste comunità, che nascono all'interno del Burning Man ma si sviluppano affiancando l'evento stesso, sono il regalo maggiore che arriva da Black Rock City.DarioRe: Burning Man
Bell'articolo Tatiana, e grazie Dario per tutte le puntualizzazioni.Io, come Dario e tanti altri "italian burners" siamo impegnati da anni (io personalmente da 8 anni) a tutti i livelli nell'organizzazione sia di campi a tema e installazioni d'arte collettiva a Black Rock City, che nell'organizazzione de-facto del festival regionale europeo Nowhere http://www.goingnowhere.org, che quest'anno ha già compiuto 5 anni. E fino a lunedì scorso stavamo smontando l'Italian Burning Weekend, arrivato quest'anno alla terza edizione.L'articolo di Tatiana è ben fatto ma, a parte le puntualizzazioni di Dario, che sostengo anch'io (ruolo di Larry Harvey, importanza dei valori del Burning Man "off-playa", etc) c'è un punto che mi fa sempre venire i pruriti... quando un italiano (o un'italiana, nel caso di Tatiana) all'improvviso "scopre" il Burning Man, lo descrive sempre come un evento americano (o californiano). =(Non c'è mai riferimento alla community internazionale che coinvolge decine di migliaia di burners in tutto il mondo, e che si sviluppa anche in Europa e in Italia attraverso la creatività e il committment di un consistente gruppo di persone che si offrono volontarie e che si autofinanziano per permettere alla cultura Burning Man di prendere piede anche in Italia ed Europa.Posso solo dire che spero l'articolo di Tatiana (con i commenti miei e di Dario - purtroppo nascosti dal template del blog e non in chiaro) possa aiutare a capire che il Burning Man non è un evento, non è un festival, è non è una "cosa americana". Il Burning Man è una community, un progetto, una filosofia, ed è tanto italiano quanto irlandese, sudafricano newzelandese o californiano. Burning Man is in your soul.Concludo scambiando un link a un articolo che ho scritto esattamente 4 anni fa (in Italiano) e che entra nel merito della gift economy, oltre a ripercorrere alcuni punti trattati da Tatiana. Spero possa contribuire a dare una visione allargata (da "insider burner") alla curiosità di Tatiana e dei lettori di Punto Informatico. Buona lettura! http://www.xister.com/xister-marketing-newsletter/ottobre-2006/Burning-man-and-gift-economy.htmlBurn on! )°(Massimo - BurningmaxMassimo Burgio BurningmaxRe: Burning Man
- Scritto da: Massimo Burgio Burningmax> Bell'articolo Tatiana, e grazie Dario per tutte> le> puntualizzazioni.Grazie per le puntualizzazioni e per le informazioni sugli eventi italiani. Sapevo naturalmente che Burning Man e' una filosofia e una comunita' allargata (diciamo anche che conoscevo il festival da parecchio tempo, ma non avevo mai incontrato prima i fondatori), e che investe molti ambiti e paesi...quindi sono d'accordo con te/voi che il tutto va situato anche a livello locale.In ogni modo, il mio articolo indaga soprattutto sulle radici del Burning Man e cerca di analizzare, prendendo l'esempio della realta' Californiana, le trasformazioni fra controcultura e creazione di imprese, collegandole al discorso della gift economy che oggi caratterizza la fonte di profitto di molte delle community online.Riguardo all'importanza del BM sia in California che altrove per l'efficacia del suo immaginario e della filosofia che c'e' dietro, sono d'accordo con voi. C'e' comunque anche un discorso manageriale da analizzare, ed e' interessante studiare le logiche di profitto che stanno dietro al BM per capire in un senso piu' allargato, come funzionano molte delle start up di oggi che lavorano con la tecnologia e creano comunita' - argomenti che dovrebbero interessare direttamente i lettori di PI.Tutto questo in pieno riconocimento del lavoro dei volontari e delle passioni che sono messe in campo ogni anno - non e' un caso che BM vada avanti da 30 anni e ci sono ancora 50.000 persone che vi partecipano, almeno in California. Questo tanto per specificare, ma mi fa molto piacere leggere quanto avete scritto, sara' utile per molti.Vi consiglio a mia volta di vedere il film Dust & Illusion di Olivier Bonin, se non l'avete gia' visto, perche' tratta l'argomento da un'angolazione molto interessante - sottolineando proprio la presenza di diverse comunita' nella comunita' e cercando di capire cosa BM significhi oggi e la sua evoluzione nel tempo.Ciao, TatianaTatiana BazzichelliSono un po' deluso
Vedendo il titolo speravo spiegasse come aprire una start up in Italia, come raccogliere i soldi ecc...ps: Quando trovo articoli così lunghi mi rendo conto che il monitor non è il mezzo più adatto per leggere. Mi rende veramente nervoso leggere così a lungo su uno schermo retroilluminato.Perché non create un'edizione giornaliera in formato epub così la carico sul mio Iliad?JohnnyRe: Sono un po' deluso
- Scritto da: Johnny> Vedendo il titolo speravo spiegasse come aprire> una start up in Italia, come raccogliere i soldi> ecc...non posso aiutarti su questo, ma se sei interessato all'aspetto manageriale di Burning Man, ti consiglio questo libro:Enabling Creative Chaos: The Organization Behind the Burning Man Eventdi Katherine K. Chen2009, Chicago University Press.http://www.press.uchicago.edu/presssite/metadata.epl?mode=synopsis&bookkey=6797144saluti,TatianaTatiana BazzichelliRe: Sono un po' deluso
con instapaper puoi fare da solo al voloè un'idea che non è del tutto malvagia, cmq, ma pone problemi non solo tecniciPS: tra l'altro, e i link?-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 13 ottobre 2010 15.43-----------------------------------------------------------Luca AnnunziataRe: Sono un po' deluso
- Scritto da: Luca Annunziata> con instapaper puoi fare da solo al volo> > è un'idea che non è del tutto malvagia, cmq, ma> pone problemi non solo> tecnici> > PS: tra l'altro, e i link?Non conosco instapaper se è per windows io uso linux, ma ci sono anche altri modi , però un conto è che ogni giorno mi scarico l'epub bello pronto con tutto il giornale e un'altra farli da sé. Potreste vendere la pubblicità come fanno i giornali cartacei, fra l'altro non c'è neanche adblock e potete mostrare quante copie sono state scaricate. Mentre con i computer, magari uno passa dal portatile al fisso, o dal lavoro a quello di casa e il numero di lettori è meno attendibile.So che epub supporta i link, ma non so in che modo e sino a che punto.Potete semplicemente mettere i link alle fonti a cui vi riferite in fondo alla pagina in stile wikipedia:Questo è solo un esempio[0] tanto per capirci____________________________[0]http://www.esempio.itOppure fate un PDF che i link li supporta quindi se uno lo scarica con l'ipad ci può cliccare e con l'ebook reader no, però vede che ci sono i link, sul mio sono sottolineatiJohnnyRe: Sono un po' deluso
instapaper è una webapp, che ha anche le app per alcune piattaforme ma è concepita per essere usata online: è laica, non ha alcuna dipendenzadetto ciò, in Italia gli e-reader sono pochini: che numeri si potrebbero fare?esempio della redazione di PI, che non credo sia un posto popolato da luddisti: il 50 per cento ha uno smartphone, 1 solo ha un e-readerbtw, siamo OTma grazie per lo spunto ;)Luca AnnunziataLa più grande tavanata new age
LOL, il burnin' man, roba per giacobbi stonati...Kim Jong SecondoRe: La più grande tavanata new age
- Scritto da: Kim Jong Secondo> LOL, il burnin' man, roba per giacobbi stonati...roba per gente che oltre a stare davanti al computer come te, sa apprezzare installazioni non proprio ovvie ed effimere come il tuo commento.w3nTRe: La più grande tavanata new age
- Scritto da: w3nT> - Scritto da: Kim Jong Secondo> > LOL, il burnin' man, roba per giacobbi> stonati...> > roba per gente che oltre a stare davanti al> computer come te, sa apprezzare installazioni non> proprio ovvie ed effimere come il tuo> commento.ROTFL, l'hai presa malissimo @^Immagino che oltre alle installazioni di pupazzi in fiamme, tu apprezzerai molto anche le esibizioni dei volatili che si vedono nella foto, rispetto ai quali non voglio immaginare come ti collochi (rotfl)(rotfl)Kim Jong SecondoRe: La più grande tavanata new age
- Scritto da: Kim Jong Secondo> LOL, il burnin' man, roba per giacobbi stonati...Ma daiiiicosa c' entra il JacoBBo?ma che te fumi.....? :)AlessandroxGrazie
Ogni volta è veramente un piacere leggere i tuoi articoli Tatiana!Ed è veramente un piacere vedere che da qualche parte in questo sito non ci sia la solita carrellata di troll..;)Approfondirò anche i link postati nei commenti, non conoscevo questa community e mi ha incuriosito non poco!Ciao, tttttcritica al pensiero calcolante e BM
purtroppo come massi diceva sopra questo blog è un pò nascosco e arrivo tardi....ma non potevo non dare il mio contributo alla discussione. Ho trovato veramente interessante il tuo articolo Tatiana, attualmente sto scrivendo la tesi proprio sull'argomento e una delle tante cose che mi sto domandando in questi giorni è quanto le persone che partecipano al BM sappiano dell'esistenza di un organizzazione for profit che lavora tutto l'anno, nascosta completamente dall'interfaccia della comunicazione via web. Organizzazione che, come dici tu, funziona esattamente come facebook, con un nucleo centrale e il caos (ma preferei chiamarla rete) intorno. Ovviamente non siamo più negli anni 70, e credo che bisognerebbe pensare a come evolversi e a come migliorarsi piuttosto che pensare che si stava meglio quando si stava peggio (non sono mai una nostalgica). Ed è veramente utile approfondire il tema della gift economy non solo perchè credo sia rimasto l'unico modo per fare della cultura in italia e nel mondo, ma anche e soprattutto perchè FUNZIONA. Francamente a me non interessa molto se esiste un'organizzazione centrale che ci guadagna soldi, a me interessa vedere la gente felice e libera di creare, mi interessa il fatto che le energie umane creative proprie e sottosviluppate dell'essere umano possano trovare nel BM ed eventi affini una valvola di sfogo. Sono profondamente convinta che per certi settori della società l'economia monetaria non possa funzionare e quindi è ovvio che sia necessario trovare modelli economici e metodi manageriali alternativi. se vi va di riflettere un attimo sul concetto guardatevi questo video, è solo la prima parte di un intervento di Galimberti che dura più o meno 1 ora e che se avete voglia e tempo vi consiglio di vedere nella sua interezza.http://www.youtube.com/watch?v=MvUKFI-GbwQGrazie per il contributo di ognuno,VeronicaacaroRe: critica al pensiero calcolante e BM
Grazie per la segnalazione, Veronica! Anche io arrivo un po' tardi, ma leggo sempre con piacere :)Alla prossima!Tatiana Bazzichelli200-300 euro?
ma che sia no profitt o for profitt si paga davvero oltre 200 euro per prtecipare? potrebbe essere il paradiso ma con la premessa di un ticket di ingresso così alto non vedo assolutamente niente di radicale. niente soldi dentro ma soldi per entrare si. bah...la contocultura è morta fate gli informatici che è meglio tanto dal mercato non si scappa piùstefanomoxaRe: 200-300 euro?
Il biglietto di ingresso serve per coprire i costi dell'evento oltre che per finanziare alcune opere d'arte, il deserto stesso è affittato per il periodo dell'evento dallo stato del Nevada. Trovi una spiegazione sulle spese nella pagina "Financial chart" di ogni anno:http://afterburn.burningman.com/Come ad esempio per il 2009:http://afterburn.burningman.com/09/financial_chart.htmlSulla non commercializzazione dell'evento ci sono numerose discussioni in rete e anche alcuni libri scritti da esperti di marketing e trovi molti testi anche sui movimenti di controcultura legati al Burning Man come The Cacophony Society.DarioRe: 200-300 euro?
il biglietto d'ingresso serve ad evitare l'acXXXXX ai bimbiminkia...infameRe: 200-300 euro?
sinceramente credo che la cosa su cui confrontarsi sia come viene vissuta la settimana del festival, non quanto si debba pagare prima. quello fa parte del mondo reale. non fraintendetemi, il burning man non è diventata la mia nuova religione ma devo ammettere che è una esperienza che non può non farti riflettere una volta che l'hai vissuta. ovviamente dal mercato non si scappa (purtroppo), il festival ha dei costi alti, piaccia o meno è così. però ti assicuro che vivere una settimana senza il pensiero dei soldi ti fa capire tante cose e non a livello ipotetico, bensì reale. non si tratta di due giorni in un rave, nè di farsi la vacanza nel paesino più recondito dell'africa per scappare dalla società. si tratta di una città estremamente contemporanea e occidentale che funziona regolarmente nel mezzo del deserto per una settimana ed in cui l'essere umano vive un'esistenza non contaminata mai dalla logica del profitto. esistono mille automatismi sociali condizionati dalla logica del mercato che spesso sono inconsci. questo non significa che il modello burning man possa essere esportabile nella società e diventare il nuovo modello di sviluppo delle attuali democrazie. infine, ci sono tantissimi giovani "spiantati" che arrivano al festival, vivono tutto l'anno in centri sociali però riescono a mettere da parte i soldi necessari per partecipare all'evento. inoltre possono fare i volontari e non pagare il biglietto così come se sono artisti hanno degli aiuti economici. la controcultura è morta, indubbiamente, ed infatti lo sbaglio di chi si approccia a questo festival è proprio quello di confrontarlo con gli anni '60, mentre io sono convinta che il termine di paragone sia la società contemporanea...acaroRe: 200-300 euro?
Primo principio del Burning Man, Radical Inclusion:http://www.burningman.com/whatisburningman/about_burningman/principles.htmlRadical InclusionAnyone may be a part of Burning Man. We welcome and respect the stranger. No prerequisites exist for participation in our community.Giusto per testimoniare che i 2 commenti precedenti sono non attinenti a cos'è veramente il Burning Man. Per chi non può permettersi il biglietto di ingresso esistono i low income tickets ed esiste la possibilità di lavorare come volontario ottenendo non solo la partecipazione gratuita ma i pasti per i giorni di lavoro e, nel caso di volontariato per più di 2 settimane prima o dopo l'evento, un piccolo salario... oltre alla possibilità di fare un'esperienza unica of course! :)DarioGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 14 ott 2010Ti potrebbe interessare