Google ha appena lanciato un programma pilota che riassume le notizie con l’intelligenza artificiale direttamente nelle pagine di Google News. Non riguarda tutte le notizie, ma solo quelle delle testate che hanno accettato di partecipare al test.
Tra i coraggiosi che hanno aderito ci sono nomi grossi come The Guardian, The Washington Post, Der Spiegel, El País e The Times of India. L’idea, secondo Google, è esplorare come l’intelligenza artificiale possa attirare un pubblico più coinvolto
. Insomma, vogliono capire se le persone leggeranno ancora le notizie quando avranno a disposizione un riassunto generato da un algoritmo.
Panoramiche AI su Google News: più contesto, meno clic sugli articoli?
Google sa benissimo che i riassunti AI potrebbero ridurre drasticamente i clic sugli articoli veri e propri. Chi si prenderebbe la briga di aprire un post quando già conosce l’essenziale dalla preview? Per questo motivo, le testate che partecipano riceveranno pagamenti diretti da Big G, una specie di risarcimento anticipato per il traffico che stanno per perdere.
L’azienda di Mountain View ha già testato i riassunti AI a luglio scorso in Discover, il feed di notizie principale dell’app di ricerca. Lì gli utenti non vedono più un singolo titolo di una testata importante, ma una serie di loghi di editori ammassati nell’angolo in alto a sinistra, seguiti da un riassunto generato dall’algoritmo che cita quelle fonti.
Ora Google sta sperimentando anche briefing audio per chi preferisce ascoltare le notizie invece di leggerle. L’azienda promette una chiara attribuzione e link agli articoli. In pratica, dice da dove arriva l’informazione prima di renderla superflua cliccando sul link…
Le fonti preferite
Google sta lanciando globalmente la funzione “Preferred Sources“, già disponibile negli Stati Uniti e in India da agosto. Questa permette agli utenti di selezionare i loro siti di notizie e blog preferiti da visualizzare nella sezione Top Stories dei risultati di ricerca. Nei prossimi giorni sarà disponibile per gli utenti di lingua inglese in tutto il mondo, con espansione a tutte le lingue supportate prevista per inizio 2025.
L’app Gemini mostrerà i link delle proprie iscrizioni alle notizie in un carosello dedicato nelle prossime settimane. Sicuramente è comodo, ma si finisce per leggere solo quello che conferma ciò che già si pensa, e addio confronto con opinioni scomode.
Più link, più spiegazioni
Google ha annunciato che in AI Mode mostrerà più link direttamente dentro le risposte generate dall’intelligenza artificiale. Inoltre aggiungerà delle “introduzioni contestuali“, brevi descrizioni che spiegano perché un certo link è stato inserito e cosa si troverà al suo interno. In pratica, lìAI anticipa il contenuto del link prima ancora che l’utente ci clicchi sopra. Un meta-riassunto del riassunto, se vogliamo.
L’azienda sta anche collaborando con organizzazioni come Estadão, Antara, Yonhap e The Associated Press per integrare informazioni in tempo reale e migliorare i risultati nell’app Gemini, per migliorare i prodotti per le persone di tutto il mondo
, il mantra ufficiale di Google quando introduce funzionalità che potrebbero rendere obsoleto il lavoro di migliaia di giornalisti.