Google non è più il motore di ricerca di Brave

Google non è più il motore di ricerca di Brave

Brave Search è diventato il motore di ricerca predefinito dell'omonimo browser, prendendo il posto di Google su desktop, Android e iOS.
Google non è più il motore di ricerca di Brave
Brave Search è diventato il motore di ricerca predefinito dell'omonimo browser, prendendo il posto di Google su desktop, Android e iOS.

Da circa quattro mesi è possibile utilizzare Brave Search all’indirizzo search.brave.com. Ora il motore di ricerca sviluppato dalla software house co-fondata da Brendan Eich (creatore del linguaggio JavaScript, nonché co-fondatore di Mozilla) ha preso il posto di Google nell’omonimo browser. È infatti diventata l’opzione predefinita nelle ultime versioni di Brave per desktop, Android e iOS.

Brave Search sostituisce Google

Tra le funzionalità di Brave ci sono il blocco delle pubblicità, dei cookie e dei tracker, in quanto l’azienda vuole garantire la massima privacy agli utenti. Dato che Google traccia le attività online, Brave Search ha preso il suo posto come motore di ricerca predefinito in tre paesi (Stati Uniti, Canada e Regno Unito). Brave Search ha sostituito anche Qwant in Francia e DuckDuckGo in Germania (quest’ultima scelta è piuttosto discutibile, ma si tratta di un concorrente diretto).

Il motore di ricerca di Brave non visualizza inserzioni pubblicitarie, ma arriveranno presto nella versione gratuita. Per eliminarle si dovrà sottoscrivere l’abbonamento alla versione Premium. È tuttavia possibile scegliere un altro motore di ricerca (Google incluso) nelle impostazioni. Eich evidenzia che Brave Search ha registrato quasi 80 milioni di query al mese.

Brave ha annunciato inoltre il Web Discovery Project, un sistema che permette di migliorare la qualità del motore di ricerca. Gli utenti possono contribuire volontariamente (opt-in), inviando anonimamente i dati relativi a query e pagine visitate. La modalità di raccolta non consente di creare profili degli utenti. I dati sono protetti dal protocollo crittografico STAR e non sono venduti agli inserzionisti. L’obiettivo è usare i dati per migliorare l’indicizzazione e mostrare risultati più rilevanti.

Fonte: Brave
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Pubblicato il
20 ott 2021
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