Google, i partner e la discriminazione razziale

Google, i partner e la discriminazione razziale

4000 sterline: è quanto versato da Google a un partner britannico per evitare una causa legale relativa a comportamenti discriminatori.
Google, i partner e la discriminazione razziale
4000 sterline: è quanto versato da Google a un partner britannico per evitare una causa legale relativa a comportamenti discriminatori.

Quando nelle scorse settimane un numero non indifferente di dipendenti Google è sceso in strada un po’ in tutto il mondo per protestare contro una presunta cattiva gestione dei comportamenti riconducibili a discriminazioni di natura sessuale, qualcuno ha ricordato come non sia l’unico problema di questo tipo che il gruppo di Mountain View è chiamato ad affrontare. Si torna a parlarne oggi, in conseguenza a quanto accaduto nel territorio UK.

Il progetto top secret e la discriminazione

Ahmed Rashid (nome di fantasia), di origini marocchine, nei mesi scorsi ha lavorato con il suo team per conto di bigG, a un progetto mantenuto sotto segreto. Il suo compito, così come quello dei suoi collaboratori, era di passeggiare all’interno dei centri commerciali misurando l’intensità delle reti WiFi incontrate con l’ausilio di un’applicazione sviluppata appositamente da Google. Non è dato a sapere con quale finalità, quasi certamente per migliorare la qualità delle informazioni relative alla mappatura indoor del servizio Maps.

Secondo Rashid, però, l’attività ha sottoposto se stesso e alcuni dei suoi dipendenti a comportamenti discriminatori di natura razziale, basati sul pregiudizio nei confronti delle persone di origine araba o di fede musulmana: “siamo stati trattati come terroristi”. Una volta sottoposto il problema al gruppo di Mountain View, non ha ricevuto alcun tipo di supporto. Anzi, ha ottenuto come esito la cancellazione di un altro contratto che era stato promesso. È quanto riporta oggi il Guardian.

4.000 sterline per chiudere

In altre parole, Google non avrebbe fatto abbastanza per tutelare i suoi partner, impedendo loro ad esempio di indossare un badge identificativo con il logo dell’azienda per evitare di essere presi di mira dalla sicurezza dei centri commerciali durante lo svilgimento del compito. Inoltre, dopo aver segnalato la situazione, Rashid ha visto andare in fumo la possibilità di ottenere un secondo incarico dal gruppo.

Non è dato a sapere quale sia la finalità del progetto. In ogni caso, stando al report odierno bigG avrebbe accettato di versare 4.000 sterline a Rashid e alla sua società per evitare una causa legale. Di seguito la breve dichiarazione affidata da un portavoce del gruppo californiano alla redazione del Guardian.

Spesso lavoriamo con fornitori di servizi che misurano la potenza del segnale WiFi, al fine di migliorare i prodotti di mappatura offerti da Google. A tutti i dipendenti e a coloro che sottoscrivono un contratto vengono fornite chiare linee guida che specificano il progetto e il ruolo, inoltre sono istruiti in modo che possano chiarire che stanno lavorando per conto di Google.

Fonte: The Guardian
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Pubblicato il
26 nov 2018
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