In attesa della decisione del giudice sull’accordo sottoscritto con Epic Games all’inizio di novembre, Google ha comunicato l’introduzione di nuove commissioni per gli sviluppatori statunitensi che verranno applicate a partire dal 28 gennaio 2026.
Commissioni per il download all’esterno dello store
Google ha introdotto due principali modifiche per rispettare l’ingiunzione del giudice James Donato (confermata in appello). Gli sviluppatori possono aggiungere link per scaricare l’app o effettuare transazioni dall’esterno del Play Store e comunicare l’esistenza di un metodo di pagamento alternativo.
L’azienda di Mountain View ha quindi annunciato due nuovi “programmi”. Il primo riguarda i link a contenuti esterni (acquisti di oggetti digitali o download di app) aggiunto alle app distribuite tramite Play Store. Google ha introdotto una commissione del 10% per gli abbonamenti con rinnovo automatico e 20% per altri acquisti in-app, alle quali si aggiunge una commissione fissa per ogni download esterno (2,85 dollari per le app e 3,65 dollari per i giochi).
Commissioni per metodo di pagamento alternativo
Il secondo programma riguarda gli sviluppatori che vogliono usare il proprio metodo di pagamento. Dovranno versare una commissione del 10% per gli abbonamenti con rinnovo automatico e del 25% per gli altri acquisti in-app. Le transazioni dovranno essere comunicate a Google entro le 24 ore successive, incluse quelle da 0 dollari.
Se lo sviluppatore guadagna meno di un milione di dollari all’anno, la commissione per tutte le transazioni (esterne allo store e con metodo di pagamento alternativo) sarà del 10%. Le nuove condizioni verranno applicate dal 28 gennaio 2026, se il giudice non approverà l’accordo sottoscritto tra Google e Epic Games.
L’azienda di Mountain View scrive però che potrebbe ugualmente applicare una commissione di servizio. Epic Games ha accettato la scadenza del 28 gennaio 2026, specificando però che presenterà un’altra denuncia se verrà applicata la commissione di servizio. Il giudice deciderà se approvare o meno l’accordo durante l’udienza del 26 gennaio 2026.