Google posticipa l'obbligo per i pagamenti in-app

Google posticipa l'obbligo per i pagamenti in-app

Google ha comunicato che gli sviluppatori possono posticipare al 31 marzo 2022 la scadenza relativa all'uso obbligatorio della piattaforma Play Billing.
Google posticipa l'obbligo per i pagamenti in-app
Google ha comunicato che gli sviluppatori possono posticipare al 31 marzo 2022 la scadenza relativa all'uso obbligatorio della piattaforma Play Billing.

Google ha annunciato che gli sviluppatori avranno più tempo per adeguarsi alla nuova policy sui pagamenti in-app introdotta a settembre 2020. La comunicazione relativa al posticipo della scadenza al 31 marzo 2022 è arrivata circa una settimana dopo la denuncia antitrust presentata da 37 stati USA, ma sicuramente si tratta di una coincidenza. Rimanendo in tema Android, Amazon ha confermato che supporterà il nuovo formato AAB, obbligatorio dal 1 agosto per le nuove app.

Google Play Billing obbligatorio dal 1 aprile 2022

A fine settembre 2020, Google aveva chiarito quali app devono utilizzare il sistema di pagamento Play Billing. Oltre che per i contenuti in-app sarà obbligatorio anche per beni digitali, servizi in abbonamento, funzionalità aggiuntive, software e servizi cloud. L’azienda di Mountain View scrive che molti sviluppatori hanno già apportato le modifiche necessarie per rispettare la nuova policy, ma alcuni di essi hanno chiesto di posticipare la precedente scadenza del 30 settembre 2021.

Google evidenzia che le richieste sono arrivate soprattutto dagli sviluppatori che hanno avuto un anno particolarmente difficile a causa della pandemia COVID-19. Non c’è quindi nessuna correlazione con la denuncia presentata da 37 stati USA all’inizio del mese. Secondo i procuratori generali, Google ostacola la concorrenza, monopolizzando la distribuzione delle app Android e obbligando gli sviluppatori ad utilizzare la sua piattaforma per i pagamenti in-app.

A partire dal prossimo 22 luglio sarà possibile chiedere un’estensione di sei mesi. Le richieste verranno esaminate e, se approvate, gli sviluppatori avranno tempo fino al 31 marzo 2022 per eliminare eventuali sistemi di pagamento alternativi dalle loro app.

Amazon supporterà il formato AAB

Tutte le nuove app dovranno supportare il formato Android App Bundle dal 1 agosto (quindi non sarà più possibile utilizzare il famoso formato APK) per poter essere distribuite tramite Play Store. Amazon ha comunicato che AAB verrà supportato anche dal suo store, ma gli sviluppatori potranno ancora distribuire app nel formato APK. Le stesse condizioni saranno quindi valide per Windows 11.

Fonte: Google
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Pubblicato il
17 lug 2021
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