Un motore di ricerca, per definizione, è un servizio online che semplifica il processo necessario per raggiungere quanto desiderato sul Web. Lo sa bene Google, che su questa dinamica ha costruito il proprio impero. Eppure, l’iniezione di intelligenza artificiale a cui stiamo assistendo (gli annunci dell’I/O 2024 puntano tutti in questa direzione) altera inevitabilmente le modalità di fruizione delle informazioni estrapolate dalle fonti trovate. E, se molti sono disposti ad accogliere a braccia aperte questo cambiamento, altri non accettano di buon grado che sia imposto, in qualche modo forzato.
Ricerche senza risultati IA con il pulsante Web di Google
È per questo motivo che bigG ha pensato di aggiungere il pulsante Web, una sorta di filtro che blocca tutto ciò che non è relativo alla SERP (pagina dei risultati) nuda e cruda, incluso quanto generato dall’IA. La novità è destinata sia alla versione desktop sia a quella mobile.
Come annunciato, mostra solo link testuali, escludendo qualsiasi altra tipologia di contenuto. Vale anche per le immagini e per i video. Il debutto è imminente, previsto già a partire dalla giornata di oggi e a livello globale. Come spesso accade in questi casi, il rollout potrebbe essere progressivo e impiegare qualche giorno prima di raggiungere tutti.
Se non immediatamente visibile, si nasconde all’interno della tendina “Altro”. Ned Adriance, portavoce di Google, ha dichiarato che I riepiloghi IA sono una funzionalità della ricerca, proprio come i pannelli del Knowledge Graph e gli snippet in primo piano, dunque non compaiono quando qualcuno utilizza il filtro Web per una ricerca
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Less is more: è questa la vera rivoluzione?
Non abbiamo avuto modo di mettere alla prova la novità, non è ancora comparsa sui nostri schermi. Chi lo ha già fatto, conferma che il pulsante Web toglie di mezzo anche gran parte (non tutti) dei link sponsorizzati nelle SERP.
A conti fatti, l’aggiunta può essere interpretata come una sorta di ritorno alle origini per il motore di ricerca. E, ne siamo certi, saranno in molti ad accoglierla con favore.
Se l’utilità degli strumenti IA è in alcuni casi innegabile, lo è altrettanto che imporli, senza concedere la possibilità di escluderli, rappresenta una forzatura che in tanti potrebbero non gradire. Google sembra in questo caso aver ascoltato i feedback, o addirittura averli anticipati, concedendo una maggiore libertà all’utente finale, con una funzionalità forse passata sotto traccia, ma che potrebbe rappresentare la vera rivoluzione di questo I/O 2024.