È l’account Twitter ufficiale della News Initiative messa in campo da Google negli anni scorsi che annuncia il prossimo arrivo di un restyling per quanto riguarda una sezione del motore di ricerca. Più nello specifico si tratta dell’area relativa alle News, linkata in cima alla pagina dei risultati in seguito a una query eseguita da browser desktop.
Un restyling per il box delle News su Google
Il nuovo look è mostrato dalla GIF allegata di seguito che lo mette a confronto con quello attuale. Le differenze si possono apprezzare in termini di layout per quanto riguarda il nome della testata che ha pubblicato l’articolo, in maggiore evidenza. In generale diventa più chiara la divisione tra una notizia e l’altra. Dovrebbe beneficiarne l’esperienza offerta per quanto concerne l’usabilità.
Entro le prossime settimane distribuiremo una scheda News ridisegnata per le ricerche su desktop. Il nuovo design mette in maggiore evidenza il nome dell’editore e organizza gli articoli in modo più chiaro per aiutarvi a trovare le notizie di cui avete bisogno.
Over the next couple weeks we’re rolling out a redesigned News tab in Search on desktop. The refreshed design makes publisher names more prominent and organizes articles more clearly to help you find the news you need. Check it out ? pic.twitter.com/xa2aZfO4Qd
— Google News Initiative (@GoogleNewsInit) July 11, 2019
Per poter toccare con mano mouse e tastiera la novità sarà sufficiente attendere qualche settimana, perché avvenga il rollout (non sono state fornite tempistiche precise). In linea di massima, il design adottato per la sezione del motore di ricerca sembra più simile a quello che già da tempo contraddistingue il sito dedicato Google News.
La conseguenza più diretta è che nel medesimo spazio saranno mostrate meno notizie. Bisognerà capire come il cambiamento andrà a impattare sul traffico generato verso i siti indicizzati e se alcune delle testate ne risentiranno. Volendo formulare una previsione, la volontà di conferire più importanza (e pixel) alle fonti principali e ritenute maggiormente importanti potrebbe finire col penalizzare gli editori più piccoli e che magari possono contare su un ranking inferiore per far emergere i loro pezzi.