Il CEO di HP Mark Hurd si è dimesso : con una buonuscita di circa 12,2 milioni di dollari ha lasciato l’azienda di cui è stato vertice per cinque anni. I fatti che l’hanno spinto alla decisione definitiva sono conseguenti ad un’accusa di molestie che hanno portato anche ad un’ indagine interna . A sostituirlo ad interim sarà Cathie Lesjak, attuale CFO dell’azienda. Intanto l’azienda ha perso in borsa il 10 per cento.
La donna coinvolta nella vicenda è ora finita nell’ occhio indagatore dei media, si chiama Jodie Fisher, ha un passato da attrice (con anche qualche titolo a tinte forti nel curriculum) ed è stata sotto contratto con HP per due anni (dal 2007 al 2009) come organizzatrice di eventi: in alcune interviste ha dichiarato di aver risolto tutte le sue questioni con Hurd privatamente, senza bisogno di ricorrere al processo. Si è detta dispiaciuta che i fatti l’abbiano infine spinto al licenziamento.
Pur non avendo violato , anche secondo le indagini condotte, le norme aziendali in tema di discriminazioni sessuali, Hurd ha spiegato la sua decisione affermando che “non era stato all’altezza degli standard e dei principi di fiducia, rispetto e integrità che volevo rappresentare qui ad HP e che mi hanno guidato in tutta la mia carriera”.
Intanto c’è già chi inizia a tirare le somme della gestione Hurd : le entrate di HP sono cresciute in media del 7,5 per cento, il profitto nell’ultimo quinquennio ha visto una crescita annua del 17 per cento, da 2,4 a 8,5 miliardi. Più controversi invece i numeri relativi al debito aziendale di lungo periodo, cresciuto da 3,4 miliardi a 14 miliardi.
Claudio Tamburrino