Huawei non ci sta: chiede di togliere il ban per il 5G negli USA

Huawei contro FCC per il ban sul 5G negli USA

Il colosso cinese chiede di cancellare il ban all'adozione della propria tecnologia per l'allestimento dei network 5G nelle aree rurali statunitensi.
Huawei contro FCC per il ban sul 5G negli USA
Il colosso cinese chiede di cancellare il ban all'adozione della propria tecnologia per l'allestimento dei network 5G nelle aree rurali statunitensi.

Con una conferenza stampa organizzata a Shenzhen, Huawei annuncia di aver chiesto a una corte federale statunitense di far venire meno le imposizioni stabilite dalla Federal Communications Commission con la decisione del 22 novembre che impediscono agli operatori statunitensi di affidarsi alle sue apparecchiature per l’allestimento delle reti 5G.

USA: Huawei risponde a FCC sul ban del 5G

Il riferimento è in particolare alle zone rurali dove l’avvento dei network di nuova generazione potrebbe contribuire a debellare finalmente una volta per tutte la piaga del digital divide. Le telco attive in tali aree, ad oggi, sono impossibilitate a impiegare il denaro pubblico presente nello Universal Service Fund per acquistare la tecnologia del produttore asiatico.

La mossa del colosso cinese, che già nel mese di marzo aveva fatto causa agli USA con motivazioni non troppo differenti, è stata ufficializzata con la deposizione dei documenti presso la Corte Federale d’Appello del Quinto Circuito. Queste le parole di Song Liuping, Chief Legal Officer della società, con un riferimento diretto alla delicata questione della cybersecurity.

Escludere un’azienda come Huawei solo perché è stata fondata in Cina non risolve le sfide legate alla cybersecurity.

Song Liuping, Chief Legal Officer di Huawei, nel corso della conferenza andata in scena a Shenzhen

Secondo Huawei la mossa della FCC rischia di avere serie ripercussioni anche sulle aziende e sulle comunità dei territori interessati. Inoltre, viene nuovamente ribadito come le presunte minacce alla sicurezza nazionale che in maggio hanno portato Washington a inserire il gruppo nella Entity List siano basate esclusivamente su ipotesi e non supportate da alcuna prova concreta.

Ricordiamo che la misura restrittiva imposta dall’agenzia governativa statunitense riguarda anche ZTE, altro fornitore cinese di tecnologie e apparecchiature per l’allestimento e la gestione dei network mobile, inclusi quelli 5G. Dai vertici della Federal Communications Commission non sono giunte dichiarazioni in seguito alla conferenza stampa di Shenzhen.

Fonte: Huawei
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Pubblicato il
5 dic 2019
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