Se Mega ha un problema con la sicurezza, finora la “caccia” ai bachi promossa dalla società di Kim Dotcom non ha fatto emergere falle particolarmente “distruttive”: è il blog corporate del nuovo cyberlocker a parlarne , con un aggiornamento che arriva a breve distanza dall’ apertura di un contest per tutti i “bug hunter” attivi online.
Senza fornire dettagli sugli autori delle scoperte o le cifre economiche che si sono accaparrati, Mega gongola e si compiace della robustezza intrinseca del servizio di storage telematico: le falle sin qui individuate sono poca cosa, al massimo classificabili al quarto livello (su sei) della scala di pericolosità utilizzata dagli esperti di sicurezza di Mega.
Anche se è “prematuro” trarre conclusioni a così poca distanza dal debutto del servizio, continua il blog di Mega, è sin qui chiaro che le falle sono facili da scovare (e quindi correggere) richiedendo solo il controllo di qualche linea di codice senza alcuna analisi di alto profilo. E le sfide di cracking a forza bruta sono ancora lì ad attendere .
Le recenti novità riguardanti Mega non sono solo sul fronte della sicurezza: a cavallo del weekend Dotcom ha annunciato la disponibilità di una estensione ufficiale per Firefox, grazie alla quale gli utenti del browser Mozilla potranno accedere con maggiore velocità (e funzionalità aggiuntive) al servizio di cloud storage.
Un’altra novità, anche se “ufficiosa”, è infine rappresentata dalla app Android di terze parti pensata per interfacciarsi con il cyberlocker: attualmente disponibile in stato di alpha, Mega Manager richiede la versione 3.0 dell’OS di Google e permette di scorrere la lista di file salvati sui server o il download dei contenuti su cellulare.
Alfonso Maruccia
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l'ue potrebbe prendere esempio...
e invece di disquisire su diametro e lunghezza delle banane,chiedere perchè, malgrado il tasso di cambio sia 1 = 1,34 US$, su molti prodotti rimane 1:1anonym ousRe: l'ue potrebbe prendere esempio...
- Scritto da: anonym ous> e invece di disquisire su diametro e lunghezza> delle> banane,> chiedere perchè, malgrado il tasso di cambio sia> 1 = 1,34 US$, su molti prodotti rimane> 1:1appuntoe poi... e poi... i carburanti allora?Nome e cognomeRe: l'ue potrebbe prendere esempio...
Rapporto 1$:1 che si applica anche a molte piattaforme di distribuzione digitale del software.Avete mai provato ad esempio ad acquistare un videogioco su Steam?E non mi dite che anche in questo caso si tratta di rischio di insolvenza.Semplicemente credo che in USA ci sia questa idea che gli Europei ed il resto del mondo siano più ricchi e vadano spremuti a fondo.BellaBillEppure é semplice
Si chama rischio insolvenza, piú in una nazione esiste rischio insolvenza, da parte di clienti, distributori, importatori etc. piú i prezzi salgono, basta confrontare il prezzo di una fiat in Italia e in Germania per rendersene conto.PietroRe: Eppure é semplice
- Scritto da: Pietro> Si chama rischio insolvenza, piú in una> nazione esiste rischio insolvenza, da parte di> clienti, distributori, importatori etc. piú> i prezzi salgono, basta confrontare il prezzo di> una fiat in Italia e in Germania per rendersene> conto.e perchè, l'Australia sarebbe a rischio di insolvenza? Capisco l'Italia, ma l'Australia?Mela avvelenataRe: Eppure é semplice
- Scritto da: Mela avvelenata> > Si chama rischio insolvenza, piú in una> > nazione esiste rischio insolvenza, da parte> di> > clienti, distributori, importatori etc.> piú> > i prezzi salgono, basta confrontare il> prezzo> di> > una fiat in Italia e in Germania per> rendersene> > conto.> > e perchè, l'Australia sarebbe a rischio di> insolvenza? Capisco l'Italia, ma> l'Australia?Leggi bene quello che ha scritto Pietro: insolvenza dei clienti, non dello Stato. Poi chi risponderà davanti alla commissione non è Pietro, ma i capi di Microsoft e Apple. Vediamo se queste due aziende useranno proprio quest'argomento, e se convincerà i parlamentari australiani. Adobe è già corsa ai ripari:http://punto-informatico.it/3715511/PI/Brevi/australia-sconto-adobe.aspxLeguleioRe: Eppure é semplice
- Scritto da: Leguleio> - Scritto da: Mela avvelenata> > > > > Si chama rischio insolvenza, piú> in> una> > > nazione esiste rischio insolvenza, da> parte> > di> > > clienti, distributori, importatori etc.> > piú> > > i prezzi salgono, basta confrontare il> > prezzo> > di> > > una fiat in Italia e in Germania per> > rendersene> > > conto.> > > > e perchè, l'Australia sarebbe a rischio di> > insolvenza? Capisco l'Italia, ma> > l'Australia?> > Leggi bene quello che ha scritto Pietro:> insolvenza dei clienti, non dello Stato.Ugualmente mi sembra strano...son australiani, non portoghesi! > Poi chi risponderà davanti alla commissione non è> Pietro, ma i capi di Microsoft e Apple. Vediamo> se queste due aziende useranno proprio> quest'argomento, e se convincerà i parlamentari> australiani.> > > Adobe è già corsa ai ripari:> > http://punto-informatico.it/3715511/PI/Brevi/austrMela avvelenataLe leggi di mercato
...gli australiani si incavolano per i prezzi di Appl, Micr &C ? Potrebbero evitare i loro prodotti, allora. In caso contrario si meritano quei prezzi.GTGuybrushGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiAlfonso Maruccia 11 02 2013
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