I CD a prova di copia sono già craccati

I CD a prova di copia sono già craccati

Su un sito tutte le istruzioni su come aggirare, in pochi passi, la nuova protezione Macrovision inserita in alcuni CD audio
Su un sito tutte le istruzioni su come aggirare, in pochi passi, la nuova protezione Macrovision inserita in alcuni CD audio


Web – Poche settimane fa Macrovision annunciò pubblicamente che, già da qualche mese, erano in corso dei test presso alcune grosse case discografiche circa una nuova tecnologia anti-copia per i CD audio: SafeAudio.

Negli scorsi mesi le etichette coinvolte nei test hanno immesso sul mercato circa 100.000 CD protetti con SafeAudio allo scopo di verificare se ci fosse un incremento del tasso di resi e di CD malfunzionanti. Pare che i test abbiano avuto un discreto successo, e gli utenti non si siano accorti della differenza: tuttavia qualcuno ha già trovato il modo di bypassare anche questa ennesima protezione Macrovision.

Come riportato sul sito cdfreaks.com, SafeAudio non si basa su sofisticate tecniche di watermarking, le stesse prese in considerazione anche da Microsoft per la distribuzione di file audio su Internet, ma si limita ad impedire che l’utente possa estrarre digitalmente le tracce audio attraverso un computer ed un lettore CD-ROM.

Il meccanismo di protezione di Macrovision fa affidamento sugli algoritmi di correzione degli errori presenti in tutti i lettori di CD audio, un metodo che farà storcere il naso a più di un audiofilo. SafeAudio introduce infatti sul CD diversi errori che, mentre ogni lettore di CD e di CD-ROM riuscirà a correggere al momento della riproduzione, rimarranno invece tali se portati su hard disk, inficiando notevolmente la qualità dell’audio o impedendo del tutto la copia delle tracce.

Per ovviare a tutto ciò, cdfreaks.com la scorsa settimana ha rilasciato sul proprio sito una versione modificata del device virtuale che in Windows gestisce la lettura dei CD, una versione in grado di convertire in RAM le tracce audio in file WAV e montarli in memoria come volumi virtuali: questo consentirà all’utente di copiare semplicemente il contenuto del disco RAM sull’hard disk ed ottenere delle tracce “pulite”. Per ora questo trucco funziona solo su Windows 9x/Me.

La maggior sfida nel proteggere i CD audio consiste nel trovare, da parte di aziende come Macrovision, un meccanismo sufficientemente difficile da aggirare che, nello stesso tempo, non diminuisca in alcun modo la qualità e l’affidabilità dei CD. Una sfida che fino ad oggi nessuno sembra aver vinto, né Macrovision, che si ritrova con una protezione già facilmente craccabile e sospettata di diminuire l’affidabilità dei CD, né Cactus Data Shield, una giovane azienda che ha appena sviluppato una protezione, accusata di poter rovinare gli altoparlanti.

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Pubblicato il
3 ago 2001
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