IA, aziende italiane poco attente ai rischi: i dati di Deloitte

IA, aziende italiane poco attente ai rischi: i dati di Deloitte

Una nuova ricerca di Deloitte svela la percezione che le aziende italiane hanno dell'intelligenza artificiale: certi dati sono preoccupanti.
IA, aziende italiane poco attente ai rischi: i dati di Deloitte
Una nuova ricerca di Deloitte svela la percezione che le aziende italiane hanno dell'intelligenza artificiale: certi dati sono preoccupanti.

Le aziende italiane si stanno approcciando con sempre più interesse all’intelligenza artificiale, in ogni sua forma. Dati recenti dimostrano che il 34% delle società ha già un Chief AI Officer alla guida di un team di esperti interno, alla ricerca di metodi per usare le IA in sicurezza, aumentando la produttività e non solo. Altre ricerche recenti condotte da Deloitte, però, evidenziano numeri più preoccupanti: nonostante non manchi un certo ottimismo per le potenzialità delle IA, spesso le realtà commerciali non agiscono in sicurezza nello sviluppo e nell’utilizzo delle soluzioni di ultima generazione.

Le aziende non comprendono i rischi delle IA?

Secondo il Trustworthy AI Survey di Deloitte, condotto in collaborazione con Abi Lab e SIpEIA (Società Italiana per l’Etica dell’Intelligenza Artificiale), 9 aziende italiane su 10 ritengono le IA fondamentali affinché esse possano rimanere competitive nel corso dei prossimi anni. Tuttavia, solo il 12% adotta un modello di risk management e il 19% sta valutando attentamente la conformità delle sue soluzioni rispetto alle normative nazionali ed europee. Nonostante ciò, il 40% delle società ha strumenti IA in fase di produzione e il 23% in fase di sperimentazione.

IA intelligenza artificiale

In altri termini, il potenziale delle IA viene riconosciuto, mentre i rischi non vengono considerati con il medesimo interesse e con la stessa priorità. Processi e metodologie per rispettare i principi etici denotano un’applicazione altrettanto disomogenea: sul fronte privacy e sicurezza oltre il 50% delle aziende stanno investendo, complice l’esistenza del GDPR, mentre solo il 19% lavora sulla trasparenza delle soluzioni IA.

Quali saranno le priorità per i prossimi anni? Dal report si evince quanto segue: nei prossimi due anni sarà necessario implementare una Data Strategy e applicare l’intelligenza artificiale su tutti i processi chiave lato business, intervenendo sullo sviluppo e sull’acquisizione di competenze specifiche nel settore. Tommaso Stranieri, partner di Deloitte Italia, ha dichiarato:

“Le aziende italiane sono sempre più interessate all’utilizzo dell’AI per incrementare la produttività, l’efficienza dei processi e migliorare prodotti e servizi, ma l’adozione di nuovi controlli e metodologie per la gestione del rischio è fondamentale per garantire alle nostre imprese una crescita equa e inclusiva. In particolare, le aziende che svilupperanno processi in tale direzione saranno premiate dal mercato, in quanto le soluzioni prodotte avranno risultati migliori in termini di adozione, obiettivi di business, reputazione e accettazione da parte degli stakeholder.”

Fonte: CorCom
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Pubblicato il
8 mag 2023
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