IA e rischi per le elezioni: parla il CEO di OpenAI

IA e rischi per le elezioni: parla il CEO di OpenAI

Sam Altman chiede l'introduzione di regole e linee guida per mitigare i rischi legati all'impiego dell'IA in vista delle elezioni.
IA e rischi per le elezioni: parla il CEO di OpenAI
Sam Altman chiede l'introduzione di regole e linee guida per mitigare i rischi legati all'impiego dell'IA in vista delle elezioni.

L’ascesa di ChatGPT e, più in generale, degli strumenti IA, ha inevitabilmente sollevato discussioni in merito ai loro potenziali impieghi malevoli, anche e soprattutto per quanto riguarda la disinformazione. Gli Stati Uniti si avvicinano al via della campagna propagandista che porterà alle prossime Presidenziali, in programma per il novembre 2024, e l’attenzione inizia a essere concentrata sui rischi e sull’impatto che queste tecnologie possono avere sul regolare svolgimento delle elezioni. Sulla questione è intervenuto anche il CEO di OpenAI, nel corso della propria audizione al Senato USA.

Sam Altman (OpenAI) su IA e rischi per le elezioni

Sam Altman condivide le preoccupazioni manifestate da più parti (A tal proposito, sono nervoso). Invoca poi la necessità di definire regole e linee guida utili a contrastare eventuali abusi. Un esempio? I creatori dovrebbero esser obbligati a rendere noto in modo chiaro quando un contenuto è generato dagli algoritmi e non autentico. Ancora, gli Stati Uniti potrebbero introdurre una serie di requisiti da rispettare per le fasi di test e licenza dei modelli sviluppati.

Lo stesso CEO ha ammesso di aver valutato l’idea di introdurre inserzioni pubblicitarie negli strumenti realizzati dalla propria organizzazione. Al momento, però, preferisce un modello di business basato sulle sottoscrizioni premium (come avviene con ChatGPT Plus).

Già nel corso dell’ultima tornata elettorale USA, nel 2020, non sono mancati episodi legati a un impiego malevolo dell’intelligenza artificiale. Su tutti, ricordiamo alcuni video deepfake di Joe Biden condivisi, tra gli altri, dagli account ufficiali di Donald Trump. Sull’appuntamento di quattro anni prima, nel 2016, si è invece allungata l’ombra delle campagne di disinformazione provenienti da paesi come la Russia.

Considerando i tempi necessari alla definizione di un nuovo impianto normativo e le quasi inevitabili resistenze destinate a manifestarsi, la sfida che attende i legislatori d’oltreoceano sembra piuttosto complessa. Tutto questo senza dimenticare che, così come per qualsiasi altra tecnologia che poggia prevalentemente su infrastrutture online, un approccio esclusivamente nazionale e non frutto di una cooperazione globale, rischia di risultare concretamente poco efficace.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
17 mag 2023
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